Appello di una madre: nelle scuole del Montanara non c’è posto per...

Appello di una madre: nelle scuole del Montanara non c’è posto per mio figlio

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Aiutatemi a trovare una scuola che in zona Montanara abbia un posto per mio figlio“. L’appello accorato è di una giovane mamma costretta, insieme al marito, a cambiare casa. Ed è proprio questo trasferimento di residenza – dalla zona di Alberi al quartiere Montanara – a creare non pochi problemi alla famiglia.

Il bambino, dopo aver frequentato la prima classe della primaria nella scuola di Vigatto, dovrebbe trasferirsi, con la nuova residenza, in una seconda classe della scuola “Rodari”, al Montanara. Almeno stando allo “stradario” del comune di parma. Ma la mamma si è sentita rispondere che non c’è posto. Niente da fare. Classi al completo. Senza perdersi d’animo la donna ha quindi bussato alla scuola primaria “Martiri di Cefalonia”, ma la risposta non è stata diversa.

Ritenta, sarai più fortunata si sarà detta a quel punto la giovane madre. Ma anche alla Don Milani, in via Montebello, sembra non ci siano posti. “Mi hanno detto però di iscrivere mio figlio intanto al centro estivo, che poi forse a settembre potrà essere accolto a scuola. Ma io non posso pagare 130 euro a settimana…“, dice con un tono misto tra rabbia e disperazione la madre del piccolo.

Il problema non è da poco: la donna non guida l’auto, il marito lavora fuori. Raggiungere la scuola di Vigatto diventa quindi una vera e propria mission impossible. E intanto passano le settimane senza che si trovi una soluzione per dare una mano a questa famiglia. “Non saprei proprio come portare mio figlio fino a Vigatto – sottolinea ancora la madre del bambino – non mi è proprio possibile“.

L’appello è quindi lanciato, con l’auspicio che non sia il classico sasso nello stagno. Dal Comune di Parma all’Ufficio scolastico provinciale, passando per le scuole della zona del Montanara sembra davvero improbabile che nessuno possa far nulla per un solo bambino. Una sedia e un banco ci saranno pure da qualche parte. Insomma, come si diceva (e faceva) un tempo, aggiungi un posto in classe che c’è un compagno in più.

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