Importavano droga attraverso due canali: il primo, per via aerea, direttamente dal Perù, da dove arrivava cocaina; il secondo, via terra dall’Olanda. A finire in carcere per adesso sono state 31 persone di cui una di Parma. I trafficanti sono stati arrestati grazie all’operazione “Gringo” della Squadra Mobile di Milano, che è iniziata come costola dell’indagine “Rubens”, conclusa nel novembre 2016 con altri 40 arresti.
In totale l’operazione “Gringo” ha portato all’arresto di 31 trafficanti, 17 dei quali sorpresi in flagranza di reato nel corso delle indagini, mentre altre 14 persone sono finite in carcere in esecuzione delle misure cautelari emesse dal tribunale di Milano al termine dell’indagine; sono invece sette gli obblighi di dimora e presentazione alla polizia giudiziaria notificati ad altrettanti indagati.
Gli arresti oltre che a Milano e Parma, sono stati eseguiti anche a Bologna, Urbino e La Spezia. L’attività investigativa ha interessato due gruppi criminali apparentemente autonomi ma che in realtà avevano un denominatore comune rappresentato dal canale di approvvigionamento della droga. Il riferimento era un broker della cocaina che agiva in Olanda, da dove smistava ordini e consegne. Alcune spedizioni avvenivano per via aerea: i carichi partivano dal Perù con destinazione Nizza, Bologna, Pesaro Urbino e Milano Linate. La droga veniva occultata prevalentemente in manufatti di legno, come ad esempio un tradizionale presepe peruviano, all’interno del quale gli agenti hanno scoperto 513 grammi di cocaina incastonati tra le pareti e nelle giunture. Di queste consegne si occupava un gruppo formato da 15 sudamericani, in particolare peruviani ed ecuadoregni.
In altre circostanze le sostanze stupefacenti venivano trasportate in automobile, occultate all’interno delle batterie o nascoste in grossi pacchi di caramelle e cioccolatini. Di questo tipo di spedizioni si occupava un gruppo di cinque italiani, il cui leader si faceva chiamare “Gringo”, tutti di origine calabrese ma residenti a Milano. Per rendere più difficoltosi i controlli a volte i carichi facevano il giro largo passando dal sud del Paese. Di questo gruppo faceva parte anche un cittadino marocchino che si occupava principalmente di hashish. Nel corso dell’indagine sono stati sequestrati circa 15 chili di cocaina, di cui 8 presso gli aeroporti di Lima e Nizza, 175 grammi di marijuana, oltre 20 chili di hashish, una pistola semiautomatica con relativo munizionamento e la somma in contanti di 22.280 euro.
s.p.