Arriva una nuova relazione medica sulle condizioni di salute di Totò Riina, ricoverato all’ospedale Maggiore di Parma in regime di 41 bis, che potrebbe ribaltare l’ultima decisione del Tribunale di Sorveglianza di Bologna che, nel 2016, ha respinto la richiesta di misure alternative di detenzione per il boss, giustificate dai difensori con l’incompatibilità con il carcere per via delle sue condizioni di salute.
“La relazione – spiega il difensore di Riina, Luca Cianferoni – è più analitica e dà conto dell’aggravarsi progressivo e netto del quadro clinico di Riina, come accade alle persone di questa età. Il tribunale di Sorveglianza l’ha già letta perciò oggi chiederò che prenda una decisione“.
“La relazione infatti – spiega Cianferoni – è stata inviata al presidente del tribunale di Sorveglianza e alla Procura di Bologna ed è datata 4 luglio”. A chiedere una nuova relazione medica, il tribunale di Milano su sollecitazione della difesa di Riina.
“Si tratta di una relazione ampia e dettagliata di 4 pagine – prosegue il difensore – che certifica il fatto che le condizioni di salute di Riina non sono compatibili con il carcere. C’è stato un aggravarsi di tutte le sue patologie e ha necessità quotidiana di essere assistito. Non riesce neanche a deglutire”. Il caso, avverte Cianferoni, “farà da precedente sulla scelta di fondo dello Stato riguardo queste persone sopra i 70 anni, con patologie gravi e condannati per gravi reati. Sono tante in Italia“.
“Noi chiediamo il differimento della pena nella forma della detenzione ospedaliera. Non risponde al vero quello che certi organi di stampa hanno detto e scritto per cui noi chiediamo che il signor Riina vada a casa, a Corleone” aggiunge l’avvocato difensore, al termine dell’udienza al tribunale di sorveglianza di Bologna sul ricorso presentato dal boss di Cosa nostra.
“Riina non è in grado tra l’altro di poter stare in un’abitazione civile. L’ultima relazione medica lo certifica: ha bisogno di assistenza quotidiana continua – aggiunge Cianferoni -. Noi abbiamo sempre chiesto dall’inizio la detenzione ospedaliera che fa conseguire il venir meno del 41 bis”.
Intanto i giudici del Tribunale di sorveglianza di Bologna si sono riservati la decisione sul ricorso per il differimento dell’esecuzione della pena. Il pg Ignazio De Francisci si è opposto al ricorso. Nel corso dell’udienza, durata circa un’ora, Riina si è collegato in videoconferenza, allettato, dall’ospedale Maggiore di Parma. La sentenza è attesa nel giro di cinque giorni.