Denunce del Sappe sul carcere di Parma, Palmizio (FI) chiama in causa...

Denunce del Sappe sul carcere di Parma, Palmizio (FI) chiama in causa il ministro Orlando

1335
0
CONDIVIDI

Il carcere di Parma finisce ancora una volta al centro dell’attenzione dei lavori parlamentari. Il coordinatore regionale di Forza Italia, Massimo Palmizio, ha infatti inviato un’interrogazione al ministro della Giustizia, Andrea Orlando, in seguito alle denunce del Sappe, il sindacato autonomo degli agenti di Polizia penitenziaria, che ha proclamato lo stato d’agitazione (leggi), e dell’associazione Antigone.

Palmizio richiama la nota del Sappe, secondo cui “con il ritrovato sovraffollamento detentivo di seicento detenuti su una capienza di non oltre quattrocento ottanta e con una presenza effettiva di poliziotti penitenziari di trecento quattro unità e con una carenza in organico pari a cento, le condizioni di lavoro del reparto di polizia penitenziaria stanno diventando veramente insostenibili. La differenza sostanziale dei dati riportati si concretizza nell’aumento dello stress psicofisico del personale, nella deroga dei diritti sanciti negli accordi sindacali, in riposi e congedi ordinari non fruiti, in molte ore di lavoro straordinario e indennità di missione eseguito e molte volte non retribuito, in accorpamenti di più posti di servizio, in uno stato permanente di malessere e in un abbassamento costante e rischioso dei livelli minimi di sicurezza”.

Nel mirino anche la cosiddetta vigilanza dinamica predisposta nei reparti detentivi che ha comportato l’apertura totale delle camere di pernottamento, a discapito del personale di polizia che ancora oggi svolge il proprio lavoro senza alcun tipo di protezione fisica nel medesimo posto in cui sostano anche cinquanta detenuti che si trovano a camminare nei corridoi della sezione.

Ed ha proposito dell’associazione Antigone, Palmizio ha ricordato nell’interrogazione come i rappresentanti di quest’ultima abbiano segnalato che vi sono alcuni detenuti di media sicurezza che continuano a permanere nelle celle di isolamento anche dopo la fine della sanzione disciplinare perché non c’è posto per farli rientrare in sezione.

Il carcere di Parma è un istituto che conosco bene e che ho avuto modo di ispezionare spesso negli ultimi anni per questo mi unisco alle richieste e ai timori del Sappe, organismo di rappresentanza di oltre duecento unità di polizia penitenziaria degli istituti penitenziari della città – ha spiegato poi l’esponente di Forza Italia, illustrando la sua interrogazione -. E per questo ho rivolto una interrogazione al Ministro della Giustizia per sapere se intenda intraprendere le opportune iniziative, da un lato allo scopo di fissare limiti più equilibrati di affollamento delle strutture e dall’altro lato incrementare la presenza numerica di unità di polizia penitenziaria per una corretta ed efficiente gestione delle citate strutture così da scongiurare il rischio concreto di aggressioni che, in tal caso, considerata l’attuale situazione, difficilmente si potrebbe escludere”.

Palmizio conclude sottolineando che “l’aspetto che voglio però sottolineare sono le difficili condizioni in cui il personale di polizia è costretto ad operare, e se credo nel valore rieducativo del carcere non posso tollerare che il personale sia costretto in situazioni punitive”.

Nessun commetno

Lascia una risposta: