Oggi Parma si è stretta nel lutto per tributare l’ultimo saluto a Gianni Ferrarini, il fondatore della Farma Ascensori e il presidente che ha dato tutto per il baseball alla guida della Crocetta, scomparso a 71 anni dopo una lunga malattia. Dopo le tante visite alla camera ardente allestita nella sala del commiato della Villetta, il funerale nella stracolma chiesa del Beato Ferrari.
Ma il momento più emozionante è stato il suo ultimo passaggio sul campo di mille battaglie, quello del Crocetta Baseball, il “Fainardi”, dove tutte le squadre della società gli hanno voluto rendere omaggio. Tutti in divisa. Tutti a tributare l’omaggio forse più gradito al presidente: l’inno del Crocetta. Insieme agli atleti anche tanti personaggi del mondo del baseball, ma esterni alla società, e persone lontane da questo sport, ma riconoscenti a Gianni Ferrarini.
Minuti di silenzio misti a profonda commozione.
«Salutiamo “Giannone”, come lo chiamavamo noi in famiglia – ha detto il figlio Ivan -. Presidente perché ha fatto il presidente di moltissime cose, ma quella che gli dava più soddisfazione era senza dubbio la Crocetta: era pieno di giovani e si sentiva un po’ più giovane lui. Lui è nato più o meno là – dice Ivan indicando con la mano verso il semaforo di San Pancrazio -, a circa 200 metri di distanza, per cui si sentiva a casa. La continuità è la cosa più importante. Lui ha dato la possibilità a tanti giovani di poter provare e andare avanti, cosa cui teneva tanto. L’ultima cosa è di ricordarlo sempre con il sorriso; oggi è il giorno della tristezza, ma da domani sono sicuro che tutti lo ricorderemo con un sorriso, magari a una grigliata e con la birra in mano, come piaceva a lui. Grazie a tutti per l’affetto, anche da parte di mia mamma e mio fratello. Ora lo lasciamo andare».