Caro Gastone
Ti scrivo perché tu, proprio tu hai pensato di lasciare tutto a terra e di partire per un tuo viaggio personale dove noi ora non possiamo accompagnarti.
Ma che sappiamo essere lieve luminoso e soprattutto delicato nelle scelte di ciò che vedrai e per quel che ti porti dietro…
Ciò detto premesso che parlare di te raccontando della tua professione di avvocato, vivace intellettualmente, in un contesto meraviglioso e speciale come lo “studio costa” composto dal padre Tito, storica presenza dei nostri tribunali dei tempi in cui gli avvocati del Foro erano 5/6, elegante raffinato e potente, e da Te, un uomo di una bellezza scioccante insuperabile senza pari, che si aggirava nelle stanze del suo elegante studio terrazzato sul Regio, pensando e parlando di diritto e cause, lì dove io con altri stavamo a viverci tutti accanto, pur nell’importanza storica di queste note… ora le lascio a parte, siccome altro vorrei toccare.
Amato e invidiato per la tua specialità esteriore ex interiore – si perché si – è il caso di un Gastone dove bellezza esteriore e bellezza interiore sono andate di pari passo in armonia che in pochi hanno potuto permettersi. Lavorando con Te per anni e conoscendoti anche oltre il lavoro, per amicizia e affetto e stima che ci hanno legato fino a questi giorni e quindi per la fortuna che ho potuto vivere con te e la tua forza vitale che mai superava il livello della raffinatezza, e mai scalfiva le fragilità mie e di noi e di tutti gli altri …
Si, pensò sia questo che hai insegnato senza volerlo ma per bacio della sorte e della genetica fortunata, da cui provieni, la forza di vivere, correre, spaccare rompere esagerare rientrare sbagliare perdonare perdonarsi eccedere e poi … con fragilità …lentamente …la tua stessa natura ti ha accompagnato in tuo spazio ugualmente vero e forse curioso, in cui ultimamente ti raccoglievi con chi ti ha sempre amato Gastone Gastone Gasto, quel bel pezzo di uomo elegante e sciccoso.
Donne belle donne buone donne …meno buone forse anche …questo non so …Ma nell’amore sempre tu/
Scrivere con mano libera sciolta duttile e sempre composta anche nell’eccesso –
Gasto Gasto
Ti ho visto ora e sei sempre Gasto e mi hai dato pace e
ora non so perché ho smesso di piangere /
Forse ho pensato che il tuo cuore così grande si era stancato di tentare di trovarsi uno spazio nel corpo terreno e ha desiderato uscirne per andare e pulsare in là dove lo spazio di contenimento di un cuore non necessita di un corpo e di consensi.
Ma dove posso ancora una volta, per concessione divina dono del 2 luglio, chiamarti mentre cammini nel corridoio di via Dante tre e vederti mentre ti giri indietro e sorridi con la bocca e con quegli occhi verdi che bucavano il cuore di chi ti voleva bene, per salutarti ancora un attimo nelle stanze di lavoro ora più sbiadite con una luce che si è fatta ora più chiara mista ad un profumo di stelle …
Parma
Quella che tu io altri amiamo ti piange spezzata e ti pensa e parla di te e un tamtam corre nelle nostre case nei nostri telefoni e tutti siamo disperati. Ma ora. Ora io fortunata forse più di altri ti ho visto bello ancora come sempre e libero di portarti oltre perché oltre è il termine corretto ed è quello dove ora sei ……
Allungo le braccia più che posso e tu sei già oltre oltre oltre ….
0gni tanto girati indietro e mi accorgerò che l’avrai fatto e sorriderò.
Impossibile dimenticare …doveroso ricordare
Chiaretta