Il pomodoro da industria è una delle colture maggiormente colpite dalla crisi idrica che sta interessando tutto il Nord Italia con scenari drammatici in particolare nelle province di Parma e Piacenza dove nel 2017 – contraddistinto dalla terza primavera più calda di sempre dal 1830 ad oggi – c’è stato un calo delle precipitazioni superiore al 50% della media con la falda acquifera che si presenta più bassa di 1,26 metri.
Per fare il punto della situazione e parlare di strategie, immediate e di lungo periodo, il comitato di coordinamento dell’OI Pomodoro da industria del Nord Italia – circa 26mila ettari coltivati nella sola Emilia Romagna – incontrerà domani (venerdì 23 giugno) alle 12 l’assessore regionale all’Agricoltura Simona Caselli.
Saranno presenti tutti i soggetti della filiera: organizzazioni di produttori, cooperative, industrie di trasformazione private ed organizzazioni agricole professionali.
“La situazione è molto preoccupante – spiega Tiberio Rabboni, presidente dell’OI -. L’assenza di precipitazioni nel periodo primaverile e l’attuale prolungata siccità con scarsissime disponibilità di risorse idriche stanno mettendo in forte difficoltà la coltivazione del pomodoro, coltura per la quale possono originarsi gravissimi problemi saltando anche solo un turno di irrigazione. Ma ad essere preoccupata, e non solo per la qualità del prodotto coltivato in campo, è anche la componente industriale che ha bisogno di acqua durante la fase di lavorazione e di trasformazione della materia prima. La filiera – aggiunge Rabboni – ha fatto passi importanti negli ultimi anni, in merito all’efficienza nella gestione della risorsa idrica in particolare con tecniche di irrigazione a goccia, ma servono altri provvedimenti in merito ai quali ci confronteremo con l’assessore Caselli che ha prontamente accettato di incontrare la nostra filiera per illustrare quanto si sta facendo in Regione per risolvere i problemi della siccità, in particolare dopo la dichiarazione dello stato di emergenza regionale ed in attesa di sviluppi in merito alla richiesta avanzata al Governo per il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale”.