Le azioni di Fiere di Parma messe in vendita da Comune e Provincia sono state acquistate da Cariparma Crédit Agricole per 10,7 milioni di euro. L’offerta della banca è anche l’unica arrivata sul tavolo della commissione composta dal vicesegretario generale del Comune di Parma, Marco Cassi, dalla dirigente del settore finanziario del municipio, Marta Segalini, e da Gabriele Annoni, dirigente del settore Finanziario della Provincia di Parma.
L’assegnazione delle quote deve essere ancora formalizzata – occorre aspettare se i soci attueranno il loro diritto di prelazione oppure no – ma di fatto le carte sono a posto e Cariparma, acquistando i titoli ceduti da Comune e Provincia, per un totale del 27% di Fiere di Parma, balza al 36% nella compagine societaria. Comune e Provincia – che con il 56% delle azioni detenevano la maggioranza assoluta dell’Ente che ha chiuso il 2016 con un utile di 7 milioni di euro – scendono così al 29% e la quota di Fiere di Parma in mano pubblica scende al 45%. Adesso il controllo è in mano privata e con il 36% Cariparma è certamente uno dei punti di riferimento.
La vendita delle azioni di Fiere di Parma da parte del Comune e della Provincia ha innescato non poche reazioni negative proprio a ridosso di questa campagna elettorale per le amministrative. Con il sindaco Federico Pizzarotti accusato di svendere i “gioielli di famiglia”. Con questa operazione nelle casse del Comune di Parma entreranno poco più di 5,36 milioni di euro, denaro sonante che diventa prezioso, di questi tempi, soprattutto per le casse della Provincia di Parma che riceverà analoga somma.