Si raschia il fondo del barile in Provincia per far quadrare il Bilancio di previsione 2017, approvato oggi dal consiglio con il solo voto contrario del gruppo Provincia Nuova. Il tutto passerà adesso all’Assemblea dei Sindaci e quindi di nuovo in Consiglio provinciale per il via libera definitivo. A lanciare l’allarme è stato lo stesso presidente Filippo Fritelli che ha parlato di sacrifici molto pesanti a carico dei servizi ai cittadini, in particolare per la manutenzione ordinaria delle strade e degli edifici scolastici. La Provincia, ha di fatto sottolineato Fritelli, non è in grado di garantire il livello minimo di sicurezza.
Nel bilancio di previsioni figurano entrate tributarie per 18,3 milioni di euro (nel 2014 erano 29 milioni e 500 mila euro), oltre ad alcuni trasferimenti: dalla Regione 5,6 milioni di euro per edilizia scolastica e 2,3 milioni per la viabilità; dall’Anas 160 mila euro per la progettazione degli interventi sulla Statale della Cisa Parma – Collecchio; da Fondazione Cariparma 500 mila euro per LTO di Fornovo; 900 mila euro da Smtp; da alienazione di immobili è prevista un’entrata di 700 mila euro quale primo acconto per quelli di via delle Fonderie. Infine, dalla vendita di azioni Ente Fiere di Parma arrivano 5 milioni e 367 mila euro.
Allo Stato, però, per far quadrare i conti di Roma, vanno 16 milioni e 600 mila euro, su un bilancio di 89 milioni.
Per quanto riguarda gli investimenti, oltre 8,5 milioni di euro vanno a completare interventi già iniziati negli anni precedenti, mentre 21,5 milioni di euro andranno per nuove opere, di cui 8,1 milioni per l’edilizia scolastica, 12,7 milioni per le strade e il resto per la Reggia di Colorno, il sistema informativo e le strutture turistiche.
Ridotto ancora dell’11% il personale in servizio, tanto che oggi in Provincia ci sono soltanto 160 dipendenti con evidenti carenze nei vari servizi. Ma questo staglio ha consentito di risparmiare un altro milione di euro che potrà essere investito nei servizi offerti dall’Ente di piazzale della Pace.
Critiche le voci dei consiglieri provinciali, a cominciare da Paolo Bianchi (Pd) che parla di un bilancio “di guerra”, fino ad Andrea Massari (Pd) secondo cui quella di Parma è una delle poche Province a chiudere il bilancio, ma anche che si è ormai alla disperazione. Critiche allo Stato anche da Grenti ed Allodi di Insieme per il Territorio, mentre Arduini e Bianchi di Provincia Nuova, oltre ad annunciare il voto contrario, criticano la mancanza di una visione politica nel bilancio dell’ente.
In apertura di seduta il consigliere Allodi (Ipt) aveva comunicato l’insediamento del Comitato esecutivo dell’Ente di gestione dei Parchi del Ducato, con la conferma di Agostino Maggiali presidente e di Folzani direttore per il prossimo quinquennio; Allodi stesso si occuperà della promozione iniziative culturali, turistiche e sportive.
E’ seguita l’interrogazione di Roberto Bianchi sul tema della siccità e in particolare sulla prevista costruzione di 4 bacini irrigui in comune di Medesano; l’intervento sarebbe dovuto essere concluso, invece si è solo al 25% del 1° bacino. Grenti (Ipt) come coordinatore locale di Atersir, esprime preoccupazione per questa siccità senza precedenti, frutto di un mutamento climatico consolidato, non solo di emergenza. Ricorda che la Conferenza dei capigruppo ha invitato ad istituire un tavolo provinciale di coordinamento per coordinare i vari interessi e affrontare la siccità in modo strategico. Cantoni (Pd) afferma che i 4 bacini irrigui di Medesano non saranno risolutivi, poiché garantirebbero 3 milioni di metri cubi d’acqua, mentre secondo il Consorzio di Bonifica ne occorrerebbero 17 milioni per la Bassa. E propone di valutare la costruzione della diga di Vetto, deliberata nel 1988 e mai costruita, coinvolgendo anche la Provincia di Reggio e la Regione. Per Bodria (Ipt) la Regione deve garantire soluzioni, analogamente a quanto ha fatto per la Romagna con la diga di Ridracoli e ricorda che le analisi di carattere ambientale compiute sulla diga di Vetto sono state tutte positive. Fritelli è d’accordo di proporre ad Assemblea dei Sindaci e Consiglio un atto amministrativo in merito.
E’ stato poi approvato all’unanimità l’aggiornamento del Regolamento del Servizio di Polizia provinciale, necessario dopo le modifiche normative degli ultimi dieci anni. Il dirigente Peri ha spiegato che il Servizio si occupa di polizia faunistica polizia stradale, pubblica sicurezza, attività anti bracconaggio, tutela dell’ambiente, con una dozzina di dipendenti in tutto, al di sotto della dotazione organica minima prevista dalla Regione. Rispondendo ad Allodi, il dirigente del Personale Annoni afferma che non vi è possibilità di assunzioni, nonostante che la riduzione di personale sia stata ben oltre la soglia del 50% prevista dalla Legge Madia.
Unanimità anche per la Variante parziale al Piano territoriale del Parco Fluviale Regionale del Taro, illustrata da Cantoni e Peri. Riguarda alcuni frantoi locali, che dovranno restituire al fiume le aree demaniali e attenuare gli impatti ambientali. Sono intervenuti: Arduini, Paolo Bianchi, Roberto Bianchi e Allodi che si sono tutti scagliati contro una normativa farisaica che produce inutile burocrazia e non risolve i problemi.
Infine, con l’astensione di Provincia Nuova è stata approvata la revoca atti degli atti Consiglio Provinciale concernenti Centrale Unica di Committenza. Questa forma di consulenza e supporto ai Comuni non è più una materia fondamentale per la Provincia dopo la riforma Del Rio, quindi, data anche la scarsità di personale, si è deciso di dismetterla.