Nel Palazzo Centrale dell’Ateneo oggi è arrivata la donazione di 15.000 euro all’Università di Parma da parte dell’Associazione “Augusto per la Vita”, fondata in memoria di Augusto Daolio, cantante dei Nomadi scomparso nel 1992. La somma è stata destinata a Pier Giorgio Petronini del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma e Andrea Ardizzoni del Dipartimento di Medicina Specialistica, Diagnostica e Sperimentale dell’Università di Bologna per il sostegno al progetto di ricerca “Ottimizzazione del trattamento dei tumori polmonari con inibitori del checkpoint immunitario”.
Sono intervenuti il rettore vicario dell’Ateneo Giovanni Franceschini, Pier Giorgio Petronini, responsabile scientifico del Laboratorio di Oncologia Sperimentale e docente del Dipartimento di Medicina e Chirurgia, Rosanna Fantuzzi, presidente dell’Associazione “Augusto per la Vita”, Marcello Tiseo, coordinatore del Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale di Oncologia Toracica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, Angelo Delmonte, responsabile del Gruppo di Patologia Toracica dell’IRST (Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori) di Meldola e Ugo Ferrari, direttore della Ditta TransferOil, che ha recentemente contribuito a finanziare un altro progetto multidisciplinare di ricerca sul mesotelioma pleurico maligno.
L’immunoterapia è una nuova strategia terapeutica antitumorale che si basa sulla stimolazione del sistema immunitario al fine di superare i meccanismi di evasione immunologica innescati dal cancro. In questo contesto il checkpoint immunitario PD-1/PD-L1 sembra rivestire un ruolo centrale. Il progetto di ricerca finanziato dall’Associazione “Augusto per la Vita” si prefigge di valutare in modelli preclinici e in clinica l’associazione tra inibitori del checkpoint PD-1/PD-L1 con agenti non immunologici quali farmaci chemioterapici, inibitori angiogenetici e farmaci a target molecolare.
L’Associazione ha assegnato, in circa venti anni di attività, più di 900mila euro alla ricerca svolta in diversi centri italiani; il contributo assegnato quest’anno rappresenta il sesto per l’Università di Parma.