Fidenza e la moschea “mascherata”, Lega Nord: vigilare sui possibili rischi

Fidenza e la moschea “mascherata”, Lega Nord: vigilare sui possibili rischi

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Per quest’anno gli islamici del territorio di Fidenza e dintorni pregheranno ancora al Palazzetto dello sport, ma c’è da giurare che sarà l’ultima. Lo sostiene la Lega Nord, guidata dal segretario Samantha Parri. Secondo il Carroccio fidentino, il nuovo centro “culturale islamico”, costruito nel più totale silenzio delle istituzioni e aggirando le più elementari norme, verrà impiegato per qualcosa di diverso.

«La storia di come è nata questa fantomatica sede del centro culturale islamico è nota – dicono gli esponenti fidentini del Carroccio –. In un’area industriale, un privato aveva avanzato la richiesta di costruire uno stabile da adibire a centro elaborazione dati, ma in maniera quanto meno sospetta, perché era stato già registrato un preliminare di compravendita con l’Associazione Ennour. Infatti, dopo l’inizio dei lavori, è stata perfezionata la compravendita con acquirente ovviamente Ennour che potrà tranquillamente usufruire del beneficio previsto dalle leggi regionali per cui le associazioni di promozione sociale possono avere le loro sedi in immobili con diversa destinazione urbanistica purché siano rispettate le norme igieniche e di sicurezza e le attività diverse da quelle di promozione sociale siano strumentali o accessorie».

«Se fin dall’inizio fosse stato chiaro che non si sarebbe costruito un centro elaborazione dati ma una sede di un centro culturale islamico con una stanza di 260 metri quadrati capace di ospitare 400 persone – incalza la Lega Nord di Fidenza – forse il costruttore avrebbe dovuto provvedere a qualche onere di urbanizzazione ulteriore soprattutto i parcheggi di cui quell’area non è dotata. Ma il punto più importante è un altro. Il Comune di Fidenza ritiene di avere verificato la conformità igienico-sanitaria i requisiti di sicurezza dell’immobile, in merito “all’uso privato” che se ne intende fare dichiaratamente. Non sappiamo se effettivamente sarà poi così, visto che esperienze simili mostrano un esodo di fedeli musulmani in questi centri culturali che è spiegabile solo per la pratica del culto islamico, che non può essere però considerata attività accessoria o strumentale a quella di promozione sociale. In pratica, quindi, se il luogo sarà adibito, come molto probabilmente avverrà, a moschea dove si celebreranno i riti dell’Islam sarà tutto illegale. Per di più, si aggiunge la preoccupazione della gente e una petizione che avrebbe iniziato a circolare contro quella che esplicitamente viene definita come nuova “moschea”. Nei confronti della quale ci si era mossi anche con una forma di “raccolta di fondi online” circolata su Facebook e dalla quale “Ennour” si era dissociata».

Insomma, sembra che ciò che sorgerà in via Pertini a Fidenza sarà una vera e propria moschea per i fedeli di fede islamica che risiedono in tutta la zona. Dopo la dura battaglia, fatta anche di interrogazioni in Regione, non ci sarebbero più armi per contrastare il progetto in corso. E anche il Carroccio sembra farsene una ragione.

«Chiediamo al Comune di intensificare i controlli, in particolare quando i lavori saranno terminati – avverte la Lega –. Perché il parcheggio e lo spazio in cui si trova questo stabile non sono idonei ad un concentramento massiccio di persone, ed inoltre perché la sede di un’associazione di promozione sociale non può essere utilizzata come una “moschea”. Magari ospitando qualche imam che diffonda strani proseliti, come troppo spesso abbiamo visto in questi anni nel nostro Paese».

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