Un’organizzazione dedita al contrabbando di prodotti petroliferi attiva anche nel Parmense è stata sgominata dalla Guardia di Finanza, complessivamente sono 13 gli indagati, per sette è stato anche emesso un ordine di custodia cautelare in carcere, altri quattro sono ai domiciliari. L’inchiesta è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Catanzaro guidata dal procuratore Nicola Gratteri. Oltre che a Parma e nella città calabra, l’organizzazione colpita dal blitz operava anche a Cosenza, Foggia, Taranto e Reggio Emilia.
Sei le persone finite in carcere: Francesco Aiello (55 anni), Vincenzo Albanese (45), Francesco Mancuso (33) e Biagio Maurizio La Torraca (54). Per altri quattro indagati sono stati disposti gli arresti domiciliari: Arturo Giuseppe Corrado (74 anni), Luigi Bertolini (61), Laura Stavale (39) e Massimo Mattei (56).
L’operazione, denominata “Oro nero”, trae origine da un’attività d’indagine iniziata nel settembre 2015, in quest’ultima fase gli inquirenti hanno sequestrato cinque autocisterne e complessivi 141.682 litri di prodotti petroliferi (prevalentemente gasolio agricolo). Le Fiamme Gialle ritengono che per il periodo 2015-2016, siano state evase accise per quasi 1,9 milioni di euro, in quanto il gasolio agricolo veniva destinato ad altri usi soggetti a imposte maggiori. Secondo le accuse ciò sarebbe avvenuto usando fatture per operazioni inesistenti e falsi documenti di accompagnamento, indicando luoghi di destinazione e itinerari fittizi, oltre a nomi di società estranee ai fatti. Per due dei destinatari l’ordinanza di custodia cautelare in carcere non è stata ancora eseguita e sono tuttora ricercati, mentre sono stati bloccati beni alle persone indagate pari alle accise evase.