L’Anmic porta candidati sindaco a visitare Parma in sedia a rotelle

L’Anmic porta candidati sindaco a visitare Parma in sedia a rotelle

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Candidati sindaco di Parma al ballottaggio in giro per la città su una sedia a rotelle. Questa la provocatoria ma non troppo sfida lanciata dall’Associazione nazionale mutilati e invalidi civili (Anmic) ai due sfidanti che, dopo il voto dell’11 giugno, dovranno contendersi la fascia di sindaco al ballottaggio.

Una sfida contenuta nell’ultima delle 5 domande su altrettanti temi relativi alla disabilità sottoposte oggi a tutti i dieci candidati sindaco in corsa per capire come intendono venire incontro alle circa 10 mila persone disabili che risiedono a Parma e a quelle che verranno in visita alla città. I cinque quesiti sono stati presentati questa mattina nella sede provinciale dell’associazione, in via Stirone. Diversi i temi oggetto delle domande: disability manager, barriere architettoniche, turismo accessibile e inclusione sociale. Inoltre è stato chiesto l’impegno, ai due candidati che eventualmente accederanno al ballottaggio, a fare un giro della città in carrozzina.

Walter Antonini e Alberto Mutti

Le domande riflettono oltre 60 anni di attività sul territorio a tutela delle persone con disabilità – spiega Alberto Mutti, presidente provinciale e vicepresidente nazionale di Anmic -. In città sono circa 10 mila: un numero considerevole, a cui vanno aggiunti i famigliari. Abbiamo voluto evitare un confronto pubblico con i candidati, perché non li consideriamo tuttologi: vogliamo che ci rispondano dopo essersi confrontati all’interno dei loro gruppi di lavoro, perché auspichiamo risposte precise e concrete”.

Ad entrare nel merito dei temi oggetto delle domande è Walter Antonini, vicepresidente provinciale di Anmic: “A Bologna è stato istituito il disability manager e funziona, mentre a Parma c’era l’agenzia dei disabili ed è stata soppressa. Per quanto riguarda le barriere architettoniche, il tema è molto ampio, ma se già il Comune si impegnasse a incentivare i commercianti ad eliminarle dai negozi, con soluzioni fisse e definitive, faremmo un grande passo in avanti. Anche perché i disabili sono persone che spendono e ne beneficerebbe tutta l’economia. Stesso discorso per il turismo, che se fosse accessibile permetterebbe a Parma di essere una città più accogliente e ricca. Infine, vogliamo capire dai candidati quali progetti hanno per l’inclusione delle persone con disabilità”.

Antonini precisa inoltre che “chiediamo ai cittadini di valutare le risposte dei vari candidati e di tenere in considerazione le storie e l’impegno nel sociale che hanno maturato fino ad oggi, in particolare a favore di disabili, anziani, bambini e famiglie”.

Quinta e ultima domanda, la disponibilità da parte dei candidati a mettersi nei panni di una persona con disabilità fisica sedendosi su una carrozzina per un giro della città. L’incontro, che ha visto la partecipazione anche dei rappresentanti di altre associazioni che si occupano di disabilità, è stata anche l’occasione per presentare la nuova campagna di comunicazione di Anmic Parma per veicolare i servizi e la vicinanza ai disabili e alle loro famiglie.

Le 5 domande dell’Anmic ai candidati sindaco.

1 – Disability manager. A Bologna l’amministrazione comunale, a inizio mandato, ha istituito il disability manager, una figura che deve promuovere e valutare la compatibilità di ogni atto dell’amministrazione con i diritti e le esigenze delle persone con disabilità. Ha intenzione di istituirlo anche a Parma? Se sì, come? Se no, perché?

2 – Barriere architettoniche nei negozi. Tantissimi negozi in città hanno uno o più gradini di accesso. Pensa che il Comune debba agevolare i commercianti nell’eliminare le barriere architettoniche con soluzioni permanenti? Se sì, come? Se no, perché?

3 – Turismo accessibile. Parma ha un grande potenziale turistico. Come pensa di incentivare in città il turismo accessibile che, solo in Italia, ha un potenziale di visitatori di 10 milioni tra disabili e over 65 (127 milioni in Europa)?

4 – Integrazione. Ha in mente dei progetti che favoriscano l’integrazione delle persone disabili con il territorio, le sue persone e le sue attività? Se sì, quali?

5 – Giro in città in carrozzina. In caso di ballottaggio, si presterebbe con l’altro candidato sindaco a fare un giro per la città in carrozzina, guidati dall’Anmic, in modo da prendere coscienza direttamente dei problemi delle barriere architettoniche e non solo?

4 COMMENTI

  1. La risposta di Luigi Alfieri

    Gentili amici dell’Anmic, presidente Mutti,
    è con piacere che rispondo alle vostre domande, a partire dall’ultima: sì, in caso di ballottaggio mi presenterei per fare un giro per la città in carrozzina, anche se ho già ora piena coscienza del fatto che esistono tante, troppe barriere architettoniche in città.

    Ma tornando alla prima domanda posso dire che il nostro programma a pagina 54, “proposta n° 2, prevede l’introduzione della figura del Disabilty Manager che voi richiedete e che avrà il compito di progettare e unire le reti con e per le persone con disabilità. Il suo intervento – scriviamo nel programma – parte dalla lettura dei bisogni e arriva alla formulazione delle risposte. Suo è il compito di mettere in rete tutti i servizi del Comune che, nella progettazione delle politiche, devono considerare le necessità delle persone con disabilità: dalla viabilità al commercio, dal turismo, alla cultura.

    Anche alla domanda sulle barriere architettoniche rispondiamo con le proposte concrete già scritte in programma ossia, sempre a pagina 54: “una città senza barriere”. La città e la sua fisionomia dovuta al passato, presenta barriere architettoniche su cui intervenire. Si deve condurre un censimento sulla situazione degli accessi, in collaborazione con l’Università degli Studi di Parma e dare risposte concrete in termini di abbattimento: per il censimento si lavorerà con le principali istituzioni cittadine in modo da mappare l’accessibilità agli edifici pubblici, ai monumenti, ai luoghi d’interesse. Ci sono barriere consolidate, ma ci sono anche barriere improvvisate che impediscono la percorribilità: non ci saranno più sacchetti dell’immondizia lasciati sui marciapiedi a tutte le ore del giorno e della notte.

    Per quanto riguarda il turismo accessibile, sempre nel nostro programma a pagina 17, proposta n°5: “diventare città super accessibile”. Una larga fetta del turismo mondiale è legata alle persone con disabilità e loro accompagnatori – scriviamo nel programma -. Di contro, le città totalmente accessibili ai disabili sono pochissime. Entrando in questo club ristretto, Parma renderebbe un grande servizio ai suoi cittadini con problemi di mobilità e aggiungerebbe motivi di attrattiva al suo sterminato bagaglio di fascino. Quindi, oltre a eliminare progressivamente le barriere architettoniche, pensiamo di fare in modo che gli alberghi possano dotarsi di stanze accessibili ai disabili, in modo da favorire anche a Parma l’organizzazione di eventi sportivi o manifestazione dedicate.

    Infine, per quanto riguarda l’integrazione, abbiamo in mente “progetti di vita indipendente” per i giovani che troppo spesso dopo la scuola superiore sono costretti a rimanere a casa. Vogliamo finanziare progetti che puntino a non lasciare indietro nessuno e a fare rete vera fra scuole, famiglie e amministrazione comunale».

    Luigi Alfieri
    Candidato sindaco Alfieri per Parma

  2. La risposta di Federico Pizzarotti

    Accogliamo con interesse l’appello di Amnic ai candidati sindaco di Parma, apprezzando soprattutto la richiesta di risposte precise e concrete ai temi relativi alla disabilità. Per questo entriamo subito nel dettaglio delle cinque richieste avanzate.

    1 Sul tema del Disability manager, introdotto dall’amministrazione comunale di Bologna, siamo concordi con la finalità dell’iniziativa, per questo ci impegniamo a istituire il Garante dei disabili. Sarà una figura che, con pari finalità, promuoverà l’esercizio dei diritti e delle opportunità di partecipazione alla vita sociale delle persone disabili tutelandone le esigenze per giungere a una reale inclusione in ogni ambito della vita cittadina. Le sue funzioni saranno esercitate nei confronti di tutti gli uffici dell’amministrazione comunale o comunque sottoposti al suo controllo, nei confronti dei consorzi, delle società cui il Comune di Parma partecipi; nei confronti di tutte le forme associative alle quali l’amministrazione stessa affida la gestione dei pubblici servizi che coinvolgono le persone con disabilità. Il Garante opererà di propria iniziativa o sulla base di segnalazioni ricevute anche favorendo tavoli tecnici di risoluzione dei problemi segnalati e sollecitare soggetti privati cui si rivolgono gli eventuali reclami delle persone con disabilità.

    2 A proposito delle Barriere architettoniche nei negozi, già nel corso del mandato dell’attuale amministrazione ci siamo fatti carico del tema e abbiamo fortemente voluto un progetto sperimentale dal titolo “Via il gradino”. Realizzato insieme ad Ascom, Confesercenti e con il coinvolgimento e il plauso della stessa Amnic, il progetto pilota ha permesso l’acquisto di 40 prime pedane mobili distribuite nei negozi con gradini per permettere l’accesso ai disabili. L’obiettivo è di proseguire per averne altre a disposizione per la città. Si tratta di una risposta che ha fornito una prima soluzione concreta per i negozi già esistenti per i quali l’abbattimento totale e definitivo delle barriere architettoniche è di fatto ancora impossibile. In aggiunta il Garante dei disabili si farà carico di coordinare un’apposita Commissione che verrà instituita per l’abbattimento delle barriere architettoniche e che sarà composta dagli uffici tecnici comunali, dalle associazioni di categoria dei pubblici esercizi e dalle associazioni dei disabili. La sua funzione sarà valutare caso per caso le situazioni dove il regolamento urbano edilizio impone l’abbattimento per individuare, in concerto con tutti i componenti del tavolo tecnico, la soluzione tecnica più adeguata e garantire così l’accesso alle persone disabili.
    Diverso il discorso per i nuovi pubblici esercizi: garantiremo il rispetto del regolamento edilizio che impone l’abbattimento delle barriere architettoniche.

    3 Il tema del turismo accessibile ci vede assolutamente concordi nel considerare di primaria importanza interventi di adeguamento delle infrastrutture turistiche per accogliere il potenziale di visitatori disabili e over 65. In aggiunta, tramite un’apposita campagna di informazione e sensibilizzazione, verranno comunicate tutte le strutture, come alberghi e ristoranti, adeguate e rese accessibili. Intervenendo sul tema della mobilità, servizio e diritto per i cittadini come per i turisti, a Parma, grazie alla riorganizzazione condotta negli ultimi anni, 9 linee del servizio urbano sono oggi attrezzate per gli utenti a ridotta capacità motoria. Nel solo ultimo anno sono stati investiti 350 mila euro per l’adeguamento delle fermate e altre risorse permetteranno di dotare tutti i bus di pedane mobili. L’obiettivo è arrivare al 100% di accessibilità. In più per gli spostamenti del tempo libero e per percorsi personalizzati, è disponibile a chiamata il “Servizio Pelicano”.
    Inoltre, notevoli ricadute a beneficio del turismo avrà un recente progetto sportivo per la riqualificazione del centro sportivo “Aldo Notari” (ex Quadrifoglio) in collaborazione con la Federazione Italiana Pesistica. Il centro diventerà infatti sede di eventi Continentali o Intercontinentali di Pesistica Olimpica e Paralimpica e i numerosi posti della foresteria del complesso sportivo non saranno ad uso esclusivo ma saranno messi a disposizione dell’accoglienza turistica, in collaborazione con le associazioni del territorio, garantendo così alti standard di accessibilità. Sarà un ulteriore tassello affinché, dal turismo culturale a quello sportivo a quello congressuale fieristico, Parma si dimostri all’altezza di accogliere tutti.
    Ci rendiamo comunque disponibili a una collaborazione con la vostra associazione per intercettare specifiche esigenze e ulteriori progettualità da sviluppare sul tema del turismo accessibile.

    4 Per noi l’inclusione si realizza davvero quando sono garantite stesse opportunità a tutti. Per questo sul tema dell’integrazione sono diversi i progetti dedicati, già in corso o nuovi. Tra questi, servizi ponte che si tradurranno in attività diurne per i disabili di tutte le età, servizi estivi dedicati ai ragazzi e percorsi di inserimento lavorativo e socioterapeutico per i più grandi. Fondamentale il servizio di integrazione scolastica, mantenuto e ampliato da quest’amministrazione fino a una copertura di 3600 ore settimanali, e che vede Parma unica città a garantire il sostegno educativo-assistenziale agli studenti iscritti alle scuole statali e paritarie fino alle superiori.
    Inoltre vogliamo sperimentare un progetto di domiciliarità comunitaria che metta in sinergia competenze, risorse, esperienze, tempi e spazi così da rendere più efficienti i servizi comunali. Sempre per quanto riguarda l’assistenza alla domiciliarità, mantenendo tutte le tipologie di percorsi già avviati, vogliamo proseguire progetti personalizzati come “Case ritrovate”, che ha visto la condivisione di alloggi tra più persone disabili in condizione di autonomia, o il progetto “A casa con sostegno”, che fornisce affiancamento e supporto alle famiglie con figli disabili, dal momento della diagnosi alle fasi successive della crescita. E a proposito di casa, siamo orgogliosi di aver mantenuto, con le forze del Comune, il CAAD, il Centro di adattamento dell’ambiente domestico, che mette a disposizione delle persone con disabilità un’equipe specializzata di ingegneri, architetti e fisioterapisti per gli adeguamenti necessari nelle abitazioni.

    5 Accolgo, infine, volentieri l’invito di Amnic a un giro in città in carrozzina.

    Federico Pizzarotti
    Candidato sindaco Effetto Parma

  3. La risposta di Paolo Scarpa

    Caro Presidente Mutti,
    rispondo molto volentieri alle domande dell’Anmic, ringraziando la sua associazione dell’impegno che ha sempre profuso nel tutelare i soci e, più in generale, i diritti di chi vive quotidianamente la condizione di disabilità.

    Come credo sappia per averlo appreso dalla stampa, l’istituzione del Disability Manager è uno dei miei impegni concreti per la città. Credo che l’esperienza bolognese dimostri la validità di una figura che attesti la compatibilità di ogni atto dell’amministrazione con i diritti delle persone con disabilità. Aggiungo che a Parma un Disability Manager è doppiamente indispensabile, perché mi pare che la capacità di ascolto dell’Amministrazione si collochi sotto la soglia che tutti noi auspichiamo. Questa è perlomeno l’impressione che ho ricavato nei mesi di campagna elettorale che mi hanno condotto al voto dell’11 giugno, passando per la competizione democratica delle primarie.

    Barriere architettoniche. Il tema è scottante, purtroppo. Parma è drammaticamente indietro se penso a ciò che ho visto, per esempio, in Inghilterra nella prima metà degli anni ’80. Dobbiamo recuperare terreno e credo che l’unico modo per cominciare a farlo concretamente sia programmare una campagna per rendere accessibili gli esercizi commerciali, che in larga parte presentano ostacoli per molti versi insormontabili. Non penso che la soluzione sia la campagna “Via il gradino”, avviata dal Comune lo scorso anno. Una iniziativa meritoria nelle intenzioni, intendiamoci, ma poco efficace nella sostanza. Le pedane mobili, secondo quanto mi riferiscono molte delle persone che si spostano in carrozzina a Parma, sono tutto fuorché pratiche, perché devono essere installate ogni volta che se ne presenti la necessità. Cosa questo possa significare per una persona in carrozzina non sono io a doverlo dire a lei. Meglio sarebbe avviare un programma di incentivi o di sgravi per adeguare definitivamente gli accessi alle necessità di tutti. Conosco molti commercianti che hanno provveduto da soli (il costo il più delle volte non è eccessivo) e i risultati sono eccellenti e definitivi.

    Turismo accessibile. Sono d’accordo con lei: il potenziale turistico della nostra città è grande, ma se penso a quante delle nostre meraviglie monumentali – solo per fare un esempio – consentano un facile accesso, mi prende un senso di sconforto. Credo che tanto del lavoro futuro passi da una necessaria mappatura della città, per individuare le principali criticità e programmare la loro rimozione in un arco di tempo accettabile. Con interventi programmati nel medio termine può essere fatto tantissimo per trasformare Parma in una città accessibile, non solo per il turista s’intende. Una città a barriere zero è ospitale per tutti, quindi il lavoro che si fa per i parmigiani verrà utile anche per tutti coloro che vogliono visitare la nostra città. Una delle immagini che più mi intristiscono è quella di persone in carrozzina che attraversano via Repubblica procedendo sulla carreggiata stradale, con tutti i rischi che sono connessi a questo tipo di evoluzioni. L’altra è l’esiguità del numero di persone in carrozzina che si muovono nella nostra città. Conosco persone che non vengono a fare un giro in centro perché sanno che non sarebbe affatto rilassante, come lo è per la maggior parte della gente. Dobbiamo lavorare molto ed essere bravi a cogliere tutte le occasioni per intercettare fondi da impiegare nella rimozione delle barriere o per migliorare l’accessibilità del nostro patrimonio artistico.

    Integrazione. Penso che la migliore forma di integrazione sia il lavoro. Dico questo perché tra le cose che mi sono state raccontate ce ne sono alcune inquietanti, e non uso questo termine a caso purtroppo. Anche in questo caso, so che capisce perfettamente a cosa mi riferisco. In Italia esiste una normativa per le categorie protette che è stata una conquista di civiltà, peccato esistano tante scappatoie per evitare di darle applicazione concreta. Non dico che questa sia la situazione generalizzata, ma ci tengo a sottolineare che forse sono troppi i casi in cui una scappatoia (pagare per non fare le assunzioni obbligatorie per legge) umilia ed emargina persone capaci e produttive. Cosa può fare un sindaco su questo versante? Forse poco, forse tanto. Magari mettersi al fianco dei suoi concittadini, di fatto, discriminati e denunciare.

    Concludo accogliendo la richiesta dell’associazione che presiede: sono assolutamente disponibile a calarmi nella realtà quotidiana di una persona disabile, anzi mi sento onorato di avere questa occasione.

    Se sarà il ballottaggio a concedermela, lo farò ancora più volentieri e con senso di responsabilità.

    Paolo Scarpa

  4. La risposta di Daniele Ghirarduzzi

    1 – Disability manager. A Bologna l’amministrazione comunale, a inizio mandato, ha istituito il disability manager, una figura che deve promuovere e valutare la compatibilità di ogni atto dell’amministrazione con i diritti e le esigenze delle persone con disabilità. Ha intenzione di istituirlo anche a Parma? Se sì, come? Se no, perché?

    Secondo noi non ce n’è bisogno, anzi, si rischierebbe di creare figure fantoccio che vengono usate per rimpallarsi le responsabilità. La figura di riferimento è, per legge, il dirigente ai servizi sociali, che è obbligato a rispondere ai cittadini sotto il profilo amministrativo e giuridico. Esistono altri funzionari comunali con capacità e professionalità adeguate. Esistono anche le Commissioni, per le pari opportunità ed altre, dove si può avere un confronto costruttivo con le Associazioni di Volontariato e di tutela del Disabile, come delle altre categorie deboli dei cittadini. Una figura simbolica, creata ad hoc, potrebbe in futuro rispondere ai disabili che la tal cosa non si può fare perché il sindaco non vuole, ed il sindaco invece dire che la colpa è del disability manager, che gli ha detto che la cosa non si poteva fare, o che si è dimenticato di dirgliela. A voi non è mai capitato che la responsabilità non si capisce di chi è? Le regole di tutela dei disabili ci sono già, occorre però rispettarle. Inoltre si possono promuovere progetti che non si limitino al rispetto delle norme, ma che potenzino gli interventi del Comune verso le fasce più deboli.

    Noi del MoVimento 5 Stelle vogliamo aprire il portafoglio verso costoro, e non aprirlo per favorire gli interessi privati. Questo è il contenuto politico del nostro agire, che è volto all’eliminazione delle privatizzazioni e dello sperpero di risorse per favorire gli amici degli amici. Le risorse saranno impiegate per erogare servizi. E’ importante, quindi, che oltre al dirigente, il sindaco ed i Consiglieri di maggioranza rispondano in prima persona, sotto il profilo politico, ai disabili come a tutti i cittadini. Noi abbiamo in programma l’attuazione della democrazia diretta ed il controllo di mandato da parte dei cittadini. Questa pensiamo sia la migliore garanzia.

    2 – Barriere architettoniche nei negozi. Tantissimi negozi in città hanno uno o più gradini di accesso. Pensa che il Comune debba agevolare i commercianti nell’eliminare le barriere architettoniche con soluzioni permanenti? Se sì, come? Se no, perché?

    Studieremo insieme alle Associazioni di rappresentanza dei Commercianti e dei Disabili la migliore soluzione per risolvere il problema. Di certo non si può imporre ai negozianti altri oneri economici oltre a quelli che già devono sopportare. Peraltro la legge impone loro, in caso di ristrutturazione, di eliminare le barriere architettoniche. I problemi sono tanti, piattaforme per disabili nei bus che ancora non ci sono, marciapiedi senza scivoli, edifici pubblici senza montascale. Il Comune deve intervenire prioritariamente in quella che è la sua competenza, dove c’è ancora molto da fare.

    3 – Turismo accessibile. Parma ha un grande potenziale turistico. Come pensa di incentivare in città il turismo accessibile che, solo in Italia, ha un potenziale di visitatori di 10 milioni tra disabili e over 65 (127 milioni in Europa)?

    Vorremmo installare piattaforme per disabili nei bus dove mancano, creare scivoli e percorsi protetti nei marciapiedi e, più in generale, nei luoghi pubblici, installare i montascale negli edifici comunali, controllare che gli ascensori funzionino in Stazione, creare percorsi sicuri per i turisti anche non disabili in centro storico, oggi invaso in certe ore del giorno da nullafacenti, pusher, ladri, prostitute. Il Comune, come dicevo, può e quindi deve, fare molte cose. Rimuovere gli ostacoli per i disabili o per gli anziani per favorire il turismo mi pare una visione un po’ troppo economica, come il governo centrale ed il sindaco uscente spesso ci hanno indotto a considerare, e limitata. Il disabile o l’anziano hanno il diritto inalienabile ed incomprimibile di avere libero accesso alla città, sia che egli sia un turista, sia che in quel momento si trovi ad essere l’unico abitante in città perché tutti gli altri sono al mare. È un diritto sacrosanto che va garantito a prescindere.

    4 – Integrazione. Ha in mente dei progetti che favoriscano l’integrazione delle persone disabili con il territorio, le sue persone e le sue attività? Se sì, quali?

    La spesa per la protezione sociale deve essere considerata un investimento a favore del benessere della comunità locale e non come oggi spesso avviene l’occasione per soddisfare gli interessi privatistici delle grandi imprese cooperative che, potendo contare su una normativa regionale ritagliata su loro misura e sulla sudditanza politica dell’Amministrazione uscente, condizionano pesantemente la politica sociale e la spesa per i servizi, in particolare quella destinata all’assistenza e alla cura degli anziani e delle persone disabili. I servizi sociali oggi non rappresentano più la risposta concreta dell’Amministrazione cittadina al suo dovere di tutela della salute fisica e psichica delle persone ma sono diventati merci da commercializzare e per di più, con la scusa delle scarse risorse disponibili, al massimo ribasso attraverso una insana concorrenza tra pubblico e privato.

    La limitatezza delle risorse per il sociale, voluta dalla maggioranza politica che governa il Paese a livello nazionale, regionale (con la presidenza della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome) e locale (con la presidenza dell’ANCI, l’associazione nazionale dei comuni italiani), deve essere combattuta dalla nuova Amministrazione da un lato a livello politico (a partire da una presenza non di facciata nell’ANCI) e dall’altro attraverso una più corretta ed efficace gestione delle risorse disponibili. Solamente eliminando le privatizzazioni, ove la legge ce lo consentirà, libereremo risorse e ci riapproprieremo del ruolo politico di controllo e di gestione dei pubblici servizi che il Comune deve avere. Soltanto noi del MoVimento 5 Stelle che non abbiamo interessi clientelari e lobby da favorire possiamo riuscirci

    5 – Giro in città in carrozzina. In caso di ballottaggio, si presterebbe con l’altro candidato sindaco a fare un giro per la città in carrozzina, guidati dall’Anmic, in modo da prendere coscienza direttamente dei problemi delle barriere architettoniche e non solo?

    Certamente. La democrazia diretta, non basata sulla delega, com’è invece la democrazia rappresentativa a cui siamo abituati, prevede proprio che siano i cittadini a diventare artefici del proprio futuro, a dire al sindaco cosa c’è da fare. Peraltro il mondo dei disabili l’ho conosciuto direttamente quando da ragazzo ho fatto volontariato come aiuto fisioterapista degli spastici. Capii ben presto che loro davano a me molta più umanità, emozioni ed intelligenza di quanto io non dessi a loro. E’ stata un’esperienza che mi ha cambiato letteralmente la vita e so quanto loro possono dare agli altri. Quando in seguito ho lavorato all’IRAIA, oggi ASP Ad Personam, fummo io ed il mio collega e amico Marcello, che ricordo con affetto, a fare installare il primo montascale a Parma che acquistammo direttamente dalla Svezia, negli anni ’80, perché in Italia ancora non erano commercializzati. Eravamo due pionieri che agivano in silenzio, perché più che dire tante belle parole, occorre dare l’esempio che convince più di mille parole.

    Se farò il giro in carrozzina in città, qualora noi del MoVimento 5 Stelle arrivassimo al ballottaggio, chiederò che non siano presenti i giornalisti e che non mi facciano fotografie, perché non lo ritengo corretto. I diversamente abili, quelli che sono capaci di rappresentare egregiamente persino la commedia musicale Grease come ho visto qualche anno fa a teatro, meritano tutta la nostra attenzione per il solo fatto che noi siamo uomini, non solo candidati sindaci. E l’uomo ha il dovere morale e civile di aiutare i più deboli. È un fatto di umanità.

    Daniele Ghirarduzzi
    Candidato sindaco del MoVimento 5 Stelle

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