Sedici defibrillatori e 12 Lifepak per assicurare un pronto intervento ai cittadini colpiti da problemi cardiaci. Ausl e Azienda ospedaliera universitaria di Parma, in collaborazione con Fondazione Cariparma, hanno così completato due progetti dedicati alla salute del cuore dei cittadini di Parma e provincia.
“Un progetto costruito insieme alle organizzazioni di volontariato, per arricchire la rete di defibrillatori e di life pack già presenti e così completarla – ha sottolineato Elena Saccenti, direttore generale Ausl Parma -. Questo è quanto presentiamo oggi e consegniamo alle Amministrazioni comunali, un’iniziativa che non sarebbe stata possibile se non avessimo potuto contare su un nuovo finanziamento di Fondazione Cariparma, ancora una volta tanto generoso quanto fondamentale“.
Massimo Fabi, direttore generale dell’Azienda ospedaliera, ha voluto rimarcare che “un progetto come questo conferma come il nostro sia un sistema sanitario con tantissime eccellenze di qualità, in grado di creare e coltivare la fiducia dei cittadini anche grazie al coinvolgimento e alla collaborazione di tutti i soggetti: le Amministrazioni comunali, il volontariato e le due Aziende sanitarie“.
“Con convinzione – ha infine detto Luigi Amore, direttore generale Fondazione Cariparma – abbiamo sostenuto questo progetto, perché ci permette di contribuire a sostenere e promuovere il patrimonio di ricchezza collettiva rappresentato dal volontariato, che è importante tenere unito e non disperderlo“.
Un progetto realizzato in due step successivi. Il primo ha visto l’acquisto di 16 defibrillatori – apparecchi salvavita in grado di rilevare le alterazioni del ritmo della frequenza cardiaca e di erogare una scarica elettrica al cuore in caso di necessità – affidati già ai Comuni di Parma, Colorno, Sorbolo e Mezzani (per il distretto di Parma); Busseto, Noceto, Fontanellato e San Secondo (per il distretto di Fidenza); Langhirano, Neviano degli Arduini (Scurano), Monchio delle Corti e Collecchio (per il distretto Sud-est); Bedonia, Berceto, Fornovo Taro e Bore (per il distretto Valli Taro e Ceno). I 16 defibrillatori sono semiautomatici esterni, cioè sono dispositivi in grado di funzionare quasi in completa autonomia. Una volta collegati gli elettrodi al paziente, mediante uno o più elettrocardiogrammi – effettuati automaticamente – il defibrillatore è in grado di stabilire se è necessario o meno erogare uno shock elettrico al cuore ed avverte l’operatore, il quale dovrà solo premere il pulsante di scarica.
Il secondo step, invece, ha visto l’acquisto di 12 Lifepak 15 (in sostituzione di altrettanti apparecchi), utili per acquisire il tracciato dell’elettrocardiogramma, che viene trasmesso in tempo reale all’Ospedale Maggiore dove il cardiologo stabilisce se è necessario l’accesso diretto in sala di Emodinamica dell’UTIC (Unità di Terapia Intensiva Coronarica) oppure è sufficiente un ricovero passando dal Pronto Soccorso più vicino. I Lifepak sono in dotazione ai mezzi di soccorso dedicati ai trasporti in emergenza-urgenza, nel dettaglio sono sulle automediche di Fidenza, San Secondo, Borgotaro, Fornovo, Langhirano, Traversetolo, Colorno, Collecchio, Assistenza Pubblica Parma, Croce Rossa Parma, ambulanza India PA Fidenza e ambulanza Bravo di Parma. In media, si registra l’invio di almeno un elettrocardiogramma al giorno.
Complessivamente, l’acquisto dei 16 defibrillatori e dei 12 Lifepak ha visto il cofinanziamento di Azienda USL (per 172.774 euro) e di Fondazione Cariparma, per 200.000 euro.