Dobbiamo pensare alle elezioni come occasione di rinnovamento generale per l’intera nostra comunità. Stiamo guardando al nostro futuro in tanti modi differenti. Desideriamo che tutte le cittadine e tutti i cittadini siano compresi nei programmi politici dei Candidati Sindaci. Questi programmi devono partire dal presente, ma guardando al domani, al futuro.
Fino ad ora abbiamo sentito prevalere un dibattito sul tema della sicurezza il quale al tempo stesso è alimentato e alimenta ipotesi di convivenza sociale basate sul razzismo, sulla discriminazione di esclusione e ipotesi di rifiuto di tutto ciò che è diverso. Si confonde il tema della sicurezza con quello del benessere. Giocare sulla paura che tutti noi possiamo provare, non porta lontano. E’ utile pensare che la sicurezza si coniughi con il benessere e con l’inclusione di tutti. Maggiore è la qualità della vita, maggiore è la sicurezza di tutta la comunità.
L’economia, la produzione, il lavoro sono al servizio della costruzione del benessere di tutti, e a questo scopo occorre tenere conto delle condizioni soggettive di ogni cittadino. È un dovere di chi ha deciso di impegnarsi ad amministrare il Comune. È un diritto di cui esigiamo la realizzazione totale.
Perciò pensiamo alla costruzione di una comunità civile, che metta in primo piano l’attenzione alle persone, che si trovano in situazione di debolezza, di fragilità esistenziale. Proprio pensando a queste persone rivolgiamo qualche domanda ai candidati.
Abbiamo bisogno di conoscere il piano delle politiche sociali dei prossimi cinque anni che i candidati intendono realizzare. Chiediamo il dettaglio delle proposte precise e non generiche. Quali sono i criteri che informeranno il loro agire politico all’interno di un contesto minato da gravi problemi. Gli episodi di maltrattamento e violenza nelle case di riposo sono una piccola rappresentazione esemplificativa di tanta violenza che ci coinvolge e che trovano spazio nelle recenti notizie di cronaca. Pensiamo al precariato di tanti lavoratori, ai giovani, ai senza tetto, alle donne a tutta la parte debole della nostra società.
Come si pensa di realizzare l’inclusione e l’offerta di pari opportunità per tutti?
Quale rete di servizi socio-sanitari, sociali e educativi sarà realizzata nel territorio e messa a disposizione delle cittadine e cittadini?
Quali innovazioni saranno introdotte per sviluppare la de istituzionalizzazione e chiudere le istituzioni totali come le case di riposo e i centri residenziali per persone disabili? Quali politiche saranno attivate per sviluppare la domiciliarità? Quali diritti non ancora compiuti ci possiamo aspettare di realizzare: istruzione, lavoro, socialità, affettività? Qual è il giudizio politico che è dato sui cinque anni appena trascorsi?
Le elezioni sono vicine. Questo e tanto altro ancora ci aspettiamo di conoscere dai candidati sindaci e dalle relative liste. Siamo a chiedere una democrazia dal basso, vera. Vogliamo sapere come saranno coinvolti i cittadini alla possibilità di esprimersi direttamente.
Augusto Malerba