Loris Borghi non torna indietro e l’Università di Parma ne prende atto. “Il Pro Rettore vicario, i componenti il Senato Accademico e il Consiglio di Amministrazione – si legge in una nota diffusa dall’Ateneo – preso atto della decisione del prof. Loris Borghi di rassegnare le dimissioni da Magnifico Rettore, esprimono sentito ringraziamento per l’attività svolta e l’impegno profuso alla guida dell’Ateneo. Si impegnano, in questo particolare momento, ad assicurare con senso di responsabilità e collaborazione la continuità del regolare funzionamento delle attività, garantendo al contempo l’alto livello di qualità nella formazione e nella ricerca che da sempre contraddistingue il nostro Ateneo“.
Inoltre, il Pro rettore Giovanni Franceschini, che avrà l’onere di traghettare l’Università fino alle elezioni del nuovo rettore, ha scritto una lettera a tutto il personale e agli studenti per chiarire cosa succede adesso.
Il professor Franceschini ha ribadito che “le dimissioni del prof. Borghi saranno effettive alla data dell’accettazione da parte della Ministra. Fino a quella data il Prof. Borghi è ancora il nostro Rettore, il prof. Franceschini in qualità di Pro-Rettore Vicario agirà in virtù di quanto previsto dall’art. 8, comma 11 del vigente Statuto di Ateneo, i Pro-Rettori manterranno le prerogative previste dalla procura notarile e i Delegati le attribuzioni conferite; dalla data di accettazione delle dimissioni del prof. Borghi e fino all’entrata in carica del Rettore eletto, il Pro-Rettore Vicario acquisirà lo status di Rettore facente funzioni. Sempre dalla stessa data di accettazione, il decano, ai sensi dell’art.8, comma 11 del vigente Statuto di Ateneo dovrà indire, entro 30 giorni, le elezioni del nuovo Rettore per il sessennio 2017/2023″.
Franceschini ha infine manifestato l’intenzione, per “dare continuità alle attività in essere“, di “riconfermare i Prorettori e i Delegati attuali” durante la fase in cui sarà rettore facente funzioni.