Passante lo riconosce all’uscita dal tribunale, lo copre di insulti e gli lancia contro delle pietre andate pure a segno. Per Marcello Grondelli, 45 anni, amministratore delegato della Spindial di Lemignano di Collecchio, finito ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta Pasimafi che ha smantellato quello che gli inquirenti considerano il sistema Fanelli, è stato più facile incontrare il giudice Maria Cristina Sarli per l’interrogatorio di garanzia, piuttosto che uscire dal palazzo di giustizia.
Figlio di Ugo, 71 anni, ufficialmente residente a Montecarlo, ma di fatto domiciliato a Felino, consigliere d’amministrazione della svedese Alteco Medical, che giovedì ha preferito non rispondere al giudice Sarli, Marcello Grondelli, arrivato poco dopo le 9 insieme al suo difensore Daniele Carra, si è infatti limitato a consegnare alcuni documenti e una memoria difensiva con le proprie dichiarazioni. Anche lui è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del magistrato che ha firmato l’ordine di custodia cautelare.
Verso mezzogiorno è arrivato in tribunale Giuseppe Vannucci, 66 anni, agente di commercio residente a Monticelli, amministratore dell’impresa Appmed, che secondo l’accusa avrebbe agevolato la vendita di alcuni farmaci e alimentato il giro di denaro.
