“Ho scelto di appoggiare Laura Cavandoli perché ritengo sia importante, in questo momento storico e politico, l’affermazione di una donna alla guida della città. Occorre una guida diversa da quanto abbiamo avuto e visto finora. Parma è stata un laboratorio politico molto particolare: ha visto per prima la nascita del civismo in riscatto a un lungo governo di sinistra, ha visto arresti eccellenti e ha visto il governo del Movimento 5 Stelle. Serve qualcosa in più, lo vediamo tutti“.
Così Franco Cattabiani, consigliere uscente di Cittadini per Parma che ha raccolto l’eredità politica di Civiltà parmigiana e di Elvio Ubaldi, ha spiegato la sua decisione di sostenere la candidata a sindaco delle forse di centrodestra. Niente di strano, a suo dire, neppure la scelta di una candidatura in Forza Italia: “Sono stato iscritto per un paio di anni a cavallo del 2010, per coerenza, perché ritengo sia il naturale alleato del civismo, il partito che ha fatto di più al fianco di Civiltà Parmigiana, unica realtà politica che ha saputo dare un futuro a questa città migliorando la qualità della vita”.
Una persona d’esperienza, erede diretto del civismo, in una lista di giovani. Secondo Cattabiani sarebbero stati troppi gli errori dei 5 Stelle in questi anni d’amministrazione, “il primo dei quali è stato chiudersi nella roccaforte comunale, non avere un dialogo con le persone anche se il sindaco dice il contrario. E’ mancata l’attenzione ai veri problemi della città, di conseguenza sono mancate alcune risposte. Il mio punto di vista è diverso, voi e molti elettori già mi conoscono. Il dialogo e il rapporto con le persone è al primo posto, nella vita ancora prima che nell’azione politica. Non si può governare senza ascoltare, senza conoscere le necessità delle persone e della città in genere. Si rischia altrimenti di cadere nella trappola e fare come Pizzarotti a inizio mandato”.
Non manca neppure uno sguardo sul parterre dei candidati in corsa, che Cattabiani definisce “piuttosto piatto“.
“Paolo Scarpa non riesce a esprimere idee per questa città – sostiene il consigliere uscente -. Non mi pare possa essere la vera alternativa all’Amministrazione Pizzarotti. In una campagna elettorale partita da mesi mi sembra non ci siano argomenti, non si sia ancora sentita qualche idea interessante. Ci sono invece due aspetti che voglio diffondere e ritengo fondamentali ovvero le idee e l’invito ai parmigiani alle urne. Ho focalizzato le mie idee su tre punti che potete trovare anche sul mio sito (francocattabiani.it). Due di questi sono il cavallo di battaglia di altre forze politiche ma sono le vere necessità di questa città, quello di cui la gente e noi tutti abbiamo bisogno. Ovvio che il programma viene scritto dal candidato sindaco ma questi sono i punti che ho sottoposto all’attenzione di Laura Cavandoli”.
Cattabiani fa riferimento ai rifiuti, alla sicurezza e all’ecologia. Sui rifiuti, Cattabiani si dice “per la raccolta differenziata ma non spinta come ora e per il ritorno dei cassonetti. Come si potrà fare la differenziata con i cassonetti? Molto semplice, mettendone per i diversi materiali, facendo la selezione – a cui il gestore dei rifiuti è tenuto per legge – e facendo la raccolta porta a porta dove non si possono mettere i cassonetti, in centro per esempio. Sono invece contrario alle EcoStation che non sono altro che cassonetti a pagamento, chi usa le EcoStation paga ulteriormente un servizio che già paga con la Tariffa sui Rifiuti, la Tari”.
Per quanto riguarda la sicurezza, Cattabiani sostiene che “si può utilizzare meglio la polizia municipale anche in coordinamento con le altre forze dell’ordine. Non ci si dovrà più concentrare sulle multe, la polizia municipale può e deve operare per il bene comune, anche in contrasto al crimine come già accade in altre città. Mi riferisco al contrasto allo spaccio di stupefacenti che a Parma dilaga, al controllo degli affitti e delle residenze così da avere il controllo della situazione. Importante inoltre – continua il candidato di Forza Italia – migliorare l’illuminazione pubblica nei punti critici e dove possono nascere covi del malaffare. Penso a piazzale della Pace, l’architetto Botta diceva che se fosse stato rispettato il piano per l’illuminazione che ha ideato ci sarebbero stati molti meno problemi. Ovvio, non basta servono anche più controlli e maggiore efficacia. Le telecamere aiutano ma fino a un certo punto, a volte non funzionano o non registrano, hanno effetto deterrente ma non sono così efficaci in fatto di prevenzione”.
Sul fronte dell’ecologia, Cattabiani non ha dubbi: bisogna tornare all’agricoltura, portando anche i bambini a conoscere l’origine dei prodotti.
Infine Franco Cattabiani rilancia a tutti i cittadini l’invito al voto sia l’11 giugno sia al ballottaggio.
“Perché in un panorama piatto, come dicevo prima, le persone si disaffezionano alla politica, ci si interessa poco e si rischia che vinca l’incertezza – conclude Cattabiani -. Ma dobbiamo ricordare che la politica fa parte della vita. Bisogna partecipare alla vita della comunità così che il naturale processo della democrazia abbia corso e si arrivi alla migliore gestione della città possibile”.