“Un secco no a un centro di permanenza per il rimpatrio di richiedenti asilo a Parma. Questa città e questo territorio per i clandestini da ospitare hanno già dato anche troppo e caricarli di una nuova struttura di accoglienza pubblica sarebbe insostenibile”.
Il vicepresidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ed esponente della Lega Nord, Fabio Rainieri, ha presentato una nuova interrogazione in Regione, in seguito alla disposizione del Decreto Minniti, da pochi giorni convertito in legge, per cui dovranno essere attivati diversi centri di smistamento dei richiedenti asilo nelle varie Regioni. A quanto pare in quelle più popolose e che per vari motivi ospitano più stranieri richiedenti asilo, come l’Emilia Romagna, di questi centri ne attiveranno più di uno.
Rainieri ha rilevato che proprio Parma è il territorio dell’Emilia-Romagna che ospita di gran lunga il maggior numero di richiedenti asilo in proporzione ai suoi abitanti: circa 1.700 unità, di cui quasi 1000 in città. Il consigliere leghista ha quindi ricordato come anche la vicepresidente della giunta regionale, Elisabetta Gualmini, si era dichiarata favorevole ad una più equa distribuzione di questi migranti sul territorio regionale ed in particolare all’imposizione per legge, suggerita dalla Conferenza Stato Regioni e Province autonome al Governo, della proporzione di 2,5 richiedenti asilo per ogni mille abitanti.
“Per responsabilità principalmente del Prefetto, nel nostro capoluogo di provincia abbiamo ampiamente superato il limite dei 2,5 richiedenti per mille abitanti e ampiamente anche quello dei 4 ogni mille”, ha quindi proseguito Rainieri, che non ha risparmiato una stoccata al sindaco Federico Pizzarotti: “Prima elogiava tanto l’accoglienza senza limiti, ora che guarda caso siamo in campagna elettorale dice che Parma non può più ospitare. Se si fosse svegliato prima forse avremmo qualche clandestino a girovagare per strada se non a spacciare e commettere altre illegalità, in meno”.
Nell’interrogazione Rainieri chiede alla Giunta regionale di opporsi all’apertura di più di un centro di permanenza per il rimpatrio sul suo territorio, se ritiene inopportuno che questi centri di permanenza per i rimpatri siano attivati nei territori più sovraccaricati dell’ospitalità di richiedenti asilo e quindi se si opporrà a che uno di essi sia aperto a Parma e, infine, se ha ancora intenzione di insistere con nuove iniziative per una più equa distribuzione dei richiedenti asilo sul territorio regionale in modo anche da alleviare il sovraccarico di ospitalità presente sul territorio parmense.