Nel prossimo anno scolastico 2017/2018 continua a crescere il numero degli studenti che frequentano le scuole pubbliche dell’Emilia Romagna. “Un trend in crescita ormai da molti anni che sta assumendo connotati preoccupanti in quanto all’aumento degli studenti, negli ultimi anni, non ha mai corrisposto il necessario ed adeguato aumento del personale docente e Ata“, tuonano le segreterie regionali di Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola.
Secondo i sindacati a settembre prossimo saranno 549.152 (+12,50%) gli studenti che siederanno sui banchi delle scuole dell’Emilia Romagna, con un aumento significativo di oltre 12.500 alunni rispetto a quelli attualmente frequentanti. L’aumento si concentra prevalentemente nelle scuole superiori, dove si passerà dagli attuali circa 76.700 iscritti ad oltre 90.200.
“Tenuto conto della complessità di tale ordine di scuola legato alle varie tipologie (professionale, tecnico, licei) e alle molteplici e differenti classi di concorso, tale incremento necessita di un consistente aumento di classi e quindi di personale scolastico – sottolineano ancora i sindacati di categoria -. Servirebbero perciò oltre 300 classi in più e circa 3000 docenti in più, rispetto all’anno in corso”.
Il rischio, in alternativa, sottolineano le segreterie regionali, è l’attivazione di classi “pollaio”. E denunciano anche il rischio “di peggiorare il tasso di abbandono scolastico che ha raggiunto in Emilia Romagna il 13,3% (dati 2015 pubblicati dalla Regione Emilia Romagna) contro il 10% previsto dalla Strategia Europa 2020″. E l’alternativa sarebbe proprio “la riduzione degli alunni per classe“.
Per quanto riguarda la provincia di Parma, nel prossimo anno la popolazione scolastica conterà 53.746 studenti (+15,66% rispetto all’attuale), ovvero circa 1.570 in più. Con una crescita di circa 1.500 unità proprio nelle scuole superiori. Piuttosto in linea i numeri degli altri livelli scolastici. Stando a questi numeri, quindi, nelle scuole secondarie di secondo grado di Parma e provincia bisognerebbe reperire – al di la del personale – almeno 50 nuove aule.
“Chiediamo con forza alle Istituzioni, ai rappresentanti della politica della nostra Regione – concludono le organizzazioni di categoria – di farsi carico di questa esigenza, affinché il Ministero assegni all’Emilia Romagna una dotazione organica di docenti e ATA adeguata al numero degli studenti, per di non pregiudicare il loro diritto allo studio o addirittura l’accesso ad esso. Le nostre concrete preoccupazioni sono state oggi rappresentate in primis all’assessore regionale Patrizio Bianchi che si è assunto l’impegno di intervenire presso il Ministero. Questa è la buona scuola che vogliamo”. A Cgil, Cisl e Uil non basta più “un elenco di buone intenzioni!”.