Nonostante risulti una spesa corrente di quasi 51 milioni e 700 mila, la spesa effettiva della Provincia di Parma per i servizi ai cittadini è di soli 30 milioni a causa del prelievo forzoso di oltre 21 milioni operato dallo Stato, a fronte di 38 milioni di tributi pagati dai parmensi. Questi i numeri del bilancio 2016 di Piazzale della Pace, approvato oggi dal Consiglio provinciale con l’astensione del gruppo Provincia Nuova. Il taglio ha determinato una contrazione di spesa per strade provinciali e scuole superiori, per le quali la spesa si è ridotta a 6 milioni. L’avanzo è stato utilizzato per finanziare le spese correnti e sono stati rinegoziati tutti i mutui. Nonostante le difficoltà, la Provincia non si trova in condizioni di deficit strutturale, ha rispettato i vincoli di pareggio della finanza pubblica e il blocco delle assunzioni, nonostante l’emorragia importante di personale. Non ci sono stati nuovi mutui, né spese di nessun tipo per relazioni pubbliche, convegni e rappresentanza, né spese per incarichi o consulenze.
Paolo Bianchi (Pd) ha sottolineato la grande utilità di poter utilizzare l’avanzo di bilancio, ma ha rilevato la necessità che il governo riconsideri in toto il finanziamento alle Province, adeguandolo alla realtà di un ente che ha ancora funzioni importanti. Roberto Bianchi (Provincia Nuova) ha rilevato che l’analisi della situazione patrimoniale non sembra descrivere un ente in liquidazione e ha auspicato un rilancio dell’Ente. Gianpaolo Serpagli (Pd) ha ricordato la protesta delle Province a livello nazionale e ha auspicato, come già Paolo Bianchi, che le imposte siano ri-nominate in modo corretto, in base alle loro effettive destinazioni. Ma ha anche ricordato che negli ultimi tre anni lo Stato ha finanziato le scuole: lo stesso, per Serpagli, deve avvenire per le strade.
Il presidente Filippo Fritelli ha comunicato di aver partecipato ieri all’incontro di Upi regionale con tutte le altre Province; la situazione è grave: 3 sono in dissesto, 10 in pre dissesto e le altre 63 in situazione di stabilità (come Parma). Altre iniziative saranno assunte dalle Province nelle prossime settimane per richiedere maggiori finanziamenti al Governo. La Regione intanto porterà avanti un tavolo di lavoro per sostenere percorsi di avvicinamento tra le Province, già prima della definizione del Bilancio regionale.
Poi il Consiglio ha approvato all’unanimità una modifica del “Piano provinciale per l’assegnazione ai Comuni delle licenze di noleggio da rimessa con conducente e di taxi”, che risaliva al 2006. Nel nuovo Piano il Comune di Sala Baganza, che era unico Comune a non avere disponibilità di licenze né per taxi né per noleggio con conducente, ha ottenuto l’assegnazione di 2 nuove licenze di noleggio con conducente.
Il Consiglio ha quindi approvato lo schema di convenzione per il ripristino della transitabilità della Strada Provinciale 65 “di Schia”, che attraversa il Comune di Tizzano, è di primaria importanza per l’alta Val Parma e per il funzionamento dell’impianto sciistico di Schia. La strada, come ha spiegato il vicepresidente Amilcare Bodria, a seguito degli eccezionali eventi meteorologici del 2013, è franata per un lungo tratto e il piede della frana è interessato da una continua erosione da parte del torrente Parmossa. Per i residenti nelle frazioni alte i tempi di percorrenza e di accesso ai servizi essenziali, quali scuola e assistenza pubblica, attraverso un percorso alternativo, sono più che raddoppiati. Perciò Comune, Provincia, Consorzio di Bonifica e Agenzia Regionale per la Protezione Civile reperiranno i finanziamenti per la progettazione e l’esecuzione dell’intervento di ripristino, per un importo stimato di circa 3 milioni e 600 mila euro; la Provincia espleterà la gara d’appalto. Roberto Bianchi ha auspicato una maggiore programmazione delle opere pubbliche, sulla base di priorità precise e ha annunciato l’astensione del suo gruppo.
Dopo l’illustrazione del presidente Fritelli, il Consiglio provinciale ha anche deliberato, col voto contrario di Cantoni e del gruppo Provincia Nuova, di autorizzare l’operazione di cessione paritetica di azioni di Fiere di Parma spa congiuntamente al Comune di Parma, per un ammontare complessivo di azioni pari al 17% del capitale della società, mediante procedura ad evidenza pubblica. Il valore per azione non sarà inferiore ad euro 24,86 pari al valore massimo indicato nella valutazione tecnica incrementato del 3%, in considerazione del rischio di perdita del potere di controllo di maggioranza, in caso di decisione di cessione delle proprie quote da parte degli altri soci pubblici non legati alla Provincia e al Comune da alcun patto di sindacato, ma anche il valore del sovrapprezzo sarà soggetto a gara.
Si è deciso inoltre di modificare l’attuale Accordo col Comune di Parma, che prevedeva che venisse garantito agli enti pubblici la maggioranza del pacchetto azionario: ora Comune e Provincia sono invece impegnati a mantenere per ciascun ente, una quota di partecipazione non inferiore al 15%, per garantire agli enti pubblici la detenzione del diritto di veto, che spetta per statuto ai detentori di partecipazioni superiori al 15% del capitale sociale. Cantoni (PD) ha ribadito i suoi dubbi sulla delibera, in quanto le Fiere sono strategiche per attività produttive e turismo; inoltre non si conoscono le intenzioni degli altri soci pubblici, come la Camera di Commercio. Canova (capogruppo Pd) puntualizza che per la Provincia c’è l’obbligo di dismettere le partecipazioni non strategiche, quindi la decisione da assumere è sulla strategicità o meno della vendita.
Roberto Bianchi annuncia il voto contrario del suo gruppo su una decisione che ha definito affrettata e illogica, ritenendo invece strategica la partecipazione all’Ente Fiere per la Provincia e ha ribadito insieme ad Arduini l’opportunità di conoscere la perizia sui prezzi delle azioni. Serpagli ribadisce che per la Provincia, così come si è configurata dopo la riforma Del Rio, l’Ente Fiere non è strategico, e la vendita serve a reperire risorse per gli investimenti della Provincia stessa. Per Agoletti l’unica vera urgenza riguarda l’amministrazione del Comune di Parma in scadenza, critica l’operazione e ipotizza un interesse sulle Fiere da parte di altri enti non parmigiani.
Prosegue infine l’iter per la fusione degli istituti Galilei-Bocchialini e Magnaghi-Solari: il Consiglio ha approvato lo schema di Accordo di rete per la costituzione di un Polo Tecnico- Professionale denominato “Food Valley” – filiera Agribusiness, Sistema Agro-Industriale-Alimentare e Turistico” che comprenderà tutti e quattro gli istituti. Contrari Allodi e Roberto Bianchi, che annunciano il voto negativo del gruppo Provincia Nuova, perché non sembra loro evidente il vantaggio per gli istituti coinvolti e sarebbero necessari maggiori finanziamenti, ora non previsti. Inoltre ritengono che l’accordo avrebbe conseguenze negative in relazione all’importante progetto Food Farm 4.0 del Galilei – Bocchialini.
Lo schema, che è stato illustrato da Canova, passerà ora al vaglio dei partecipanti al Tavolo Interistituzionale, che proporranno le loro osservazioni e integrazioni entro il prossimo 15 maggio.