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Al Centro “Lino Ventura” apre LaZona per le mostre: la prima è “Lares” di Stefano Grilli

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Il Centro Cinema Lino Ventura e la Biblioteca Civica diventano anche spazio espositivo di arte contemporanea. Ad ospitare le mostre saranno parte dei locali della videoteca e l’Oratorio Novo. Tutto senza tralasciare i consueti servizi di prestito di materiali audiovisivi e di ospitalità di incontri e presentazioni di volumi.

Il nuovo spazio espositivo si chiama LaZona – idea nata dal film “Stalker” di Andrej Tarkovskij che vede i protagonisti intraprendere un viaggio rischioso attraverso un luogo misterioso e inesplorato, alla ricerca di una stanza che ha il magico potere di realizzare le loro aspirazioni ed i loro desideri più intimi e segreti – e questa rappresenta, per artisti locali e non, una nuova opportunità per mettere in mostra opere caratterizzate da una continua sperimentazione. Un luogo dove le varie discipline artistiche – cinema, pittura, fotografia, fumetti, istallazioni, performance, visual – si incontrano e dialogano tra loro.

La prima esposizione ad inaugurare LaZona sarà – dal 3 al 31 maggio al Centro Cinema Lino Ventura – “Lares” dell’artista Stefano Grilli. L’artista, nato a Montecchio Emilia, vive e lavora a Parma dove, dopo il diploma all’Istituto d’arte “Paolo Toschi”, frequenta l’ambiente artistico stringendo collaborazioni con pittori, fotografi poeti e musicisti. Realizza principalmente video ma si dedica anche alla musica e al disegno.

La mostra “Lares” presenterà i disegni onirici di Grilli, dal Genius Loci al Simulacro. I Lari nella tradizione religiosa romana rappresentano gli spiriti degli antenati defunti, protettori del focolare domestico. Il Genius Loci, nume tutelare del luogo, era protettore del singolo e in seguito principio vitale in grado di elevare l’uomo al sovrasensibile. Il genio altro non è che il daimon della cultura filosofica, una sorta di coscienza ritrovata quale autentica natura dell’animo umano.

Le visioni oniriche dei disegni di Stefano Grilli che, a detta dello stesso autore, sin dall’infanzia hanno abitato i suoi sogni, ambientati nel luogo della casa natìa, possono leggersi come i demoni attraverso cui si accede alla realizzazione di sè, e, in chiave meno mitologica, come i fantasmi lacaniani che se da un lato proteggono dal reale impossibile da figurarsi, perché traumatico, dall’altro lo rendono percepibile perché caricato di senso. Ma il carattere della “ripetizione ossessiva” delle figure ci porta piuttosto all’idea di “riproduzione del fantasma”, quindi di una realtà inesistente, e al concetto di simulacro klossowskiano, abitato da forze irriducibili perché non ancora falsificate dall’identità.

Nel suo rapporto di simulazione con il reale, il simulacro preserva il fondo impulsionale che non può che esprimersi attraverso le interruzioni di significato del  codice linguistico quotidiano. Esso stesso è un segno che rimanda alle forze pulsionali nella loro immediatezza e molteplicità e in virtù delle quali l’identità è puro contenuto esperienziale ed emotivo continuamente rinnovato, mai definito; soggetto al posto dell’io che impedisce al pensiero di imporsi come strumento di dominio.

Il Centro Cinema Lino Ventura – LaZona, in via D’Azeglio 45/, sarà aperto da lunedì a sabato dalle 9 alle 13.30, martedì, giovedì, venerdì e sabato anche dalle 14.30 alle 19.

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