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Dopo Parma – Sudtirol / Ferrari: noi stiamo con D’Aversa e Faggiano. Il tecnico: troppi mugugni, così non si va in B

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Il ds Daniele Faggiano e il vicepresidente Marco Ferrari

Lo si vede soltanto nei momenti difficili e questo per il Parma Calcio 1913 è sicuramente un momento drammatico. Tre sconfitte consecutive non si erano ancora viste. Così in sala stampa al Tardini è arrivato anche il vice presidente Marco Ferrari.

Non amo molto le conferenze stampa, ma quando la proprietà ci deve mettere la faccia, lo si deve fare, seppur stia succedendo troppo spesso – ha sottolineato Ferrari -. Chiedere scusa è stucchevole a volte, ma se ti chiami Parma e perdi così tante partite consecutive non sbagli mai a chiedere scusa al tuo pubblico, che, nonostante un brutto primo tempo, ci ha sostenuto al primo passaggio buono effettuato nel secondo tempo. Dopo la migliore prestazione dell’anno contro il Padova, siamo crollati e ci si accorge che il calcio è complicato. Dal punto di vista delle analisi tecniche, tattiche e motivazionali, ne parlerà il mister. Come proprietà quanto possiamo fare è limitare le variabili e fare chiarezza”.

“Abbiamo fatto scelte tecniche prendendo D’Aversa e Faggiano, le seguiremo sino alla fine – ha sottolineato a scanso di equivoci e probabilmente anche di tensioni in atto nello spogliatoio -. Abbiamo un mister e un ds. Sono questi. Se qualcuno non è d’accordo, lo manifesti, così evitiamo che ci sia gente non convinta nel lavoro quotidiano e nella partite. E’ quanto abbiamo detto nello spogliatoio dopo la sconfitta di stasera. Mi sento anche di chiedere ai tifosi di starci vicino. Tra due settimane avremo un derby importante, che dobbiamo vincere. Può essere provinciale, pensare solo a una partita come il derby, ma all’obiettivo play-off ci penseremo dopo. Non voglio pensare a un clima di scollamento tra tifosi e squadra proprio nel derby. Seppur non si stia meritando l’affetto dei propri tifosi, a loro chiedo di essere generosi”.

Sullo striscione esposto dai tifosi per provare a chiudere la vicenda Parma-Ancona, Ferrari appare sicuro: “Finora non si è dimostrato nulla. Questo e la reazione del capitano mi fanno credere al cento per cento alle parole espresse dalla squadra in conferenza stampa. Non sono complottista. Dico che forse è facile dire che se uno ha sbagliato, deve essere punito e se invece non ha sbagliato dirgli che si ha fiducia di lui. A volte bisogna fidarsi a prescindere. Come abbiamo fatto noi. Lo spogliatoio è compatto in questo senso. Non dobbiamo cercare alibi, perchè il calcio ne fornisce già troppi. La squadra li deve azzerare. Lo stato mentale ha sicuramente risentito il post Parma-Ancona, ma non deve essere un alibi perchè la squadra non può giocare in questo modo. La squadra non manca mai di impegno, ma è il campo che deve dimostrarlo, seppur spesso non sia facile giocare in certe condizioni mentali. Chi fa questo di mestiere, però, deve saper gestire questo tipo di pressioni. Vogliamo solo ribadire la fiducia nello staff e nel ds, che vediamo lavorare tutti i giorni e che rappresentano le scelte che abbiamo fatto. Il calcio si gioca con le gambe e con la testa, la vicenda Ancona può aver inciso perché la squadra è sembrata in bambola, ma i professionisti devono superare questi momenti. Non voglio alibi. Non voglio uscire dai play-off facendo questo tipo di figure barbine. Sono un tifoso e da tifoso stasera mi vergognerei, ma non posso fare a meno di chiedere lo stesso un sostegno alla squadra per il suo bene”.

Mister Roberto D’Aversa prova a salvare per quanto possibile i suoi e sposta l’attenzione sui mugugni del pubblico e dei media, che non farebbero bene alla squadra in questo momento.

In questo momento dimostriamo dei limiti – ha ammesso il tecnico -. Nel primo tempo il possesso palla è stato loro come il predominio, ma non hanno mai concluso in porta. Noi abbiamo avuto anche un’occasione. Stiamo dimostrando che nelle prime difficoltà ci facciamo influenzare dai mugugni del pubblico. Sentire qualche mugugno ci fa male. Non mi riferisco al tifo della Curva, che è sempre costante fino al novantesimo e che ha il diritto di lamentarsi dopo. L’aspetto positivo è che. nonostante si sia perso tre partite di fila, siamo ancora secondi, ma con questo atteggiamento in Serie B non ci andiamo. Il mio primo pensiero di stasera – ha continuato il tecnico crociato – è la rabbia. Vorrei che la squadra giocasse male, ma provando a fare le nostre giocate. In questo momento non abbiamo la personalità di giocare in casa contro un avversario che ha già raggiunto il suo obiettivo. In casa abbiamo fatto molta fatica. Non posso pensare che i nostri giocatori non abbiamo la voglia massima di giocare a calcio. Non sono per nulla felice di questa situazione”.

Sono molto preoccupato per i play-off, perché ci saranno avversari blasonati che ci aspettano – ha sottolineato ancora mister D’Aversa -. Soffriamo ora, figuriamoci dopo, con avversari di altra caratura e in campi ostili. Questo aspetto mi preoccupa parecchio. Quando si è parlato di squadrone a gennaio, per i giocatori che il Parma ha acquistato, abbiamo sempre detto che i nomi non fanno una squadra. E’ verissimo. Lo stiamo vedendo. Bisogna avere fame. Non facciamo gol da tre partite. E’ un limite. In questo momento non scendiamo in campo con serenità. Questo mi spaventa. Non vorrei che avessimo pensato di aver raggiunto il secondo posto. Per ottenere la Serie B tutti, io per primo, dobbiamo fare qualcosa in più. E’ innegabile. Parma-Ancona con il suo post è stata chiusa. Quando sono arrivato a Parma, ho elencato alcune cose di cui sono convinto, parlando da calciatore che ha vinto un campionato di Lega Pro. Per raggiungere un obiettivo, c’è bisogno di compattezza globale, tra squadra, città, tifosi e stampa. In questo periodo non ho visto questa unione complessiva, in particolare nella componente mediatica”.

Non posso pensare che qualcuno si possa tirare indietro in questo momento nel nostro gruppo – ha poi concluso l’allenatore crociato -. Siamo ancora secondi in classifica. Ai ragazzi dico sempre che abbiamo la possibilità di scrivere una pagina storica di un club glorioso come il Parma, raggiungendo la Serie B. Vi posso garantire che ci dobbiamo ritenere fortunati. Dobbiamo fare di tutto per raggiungere l’obiettivo. La tattica conta poco, conta l’atteggiamento. Squadre che hanno già raggiunto l’obiettivo dimostrano di voler portare a casa il risultato più di noi. Abbiamo troppa fretta nel voler provare la giocata. Quando sono arrivato facevamo due-tre moduli in una sola partita, ora ci manca la fame per riprendere il cammino di prima. Non interpretiamo la partita con la stessa intensità di gioco con cui lo facevamo prima”.

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