Ca’ Pescina, apre ad Alberi la villa per donne e madri in...

Ca’ Pescina, apre ad Alberi la villa per donne e madri in difficoltà

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Sarà un “laboratorio di vita solidale”, il nuovo servizio aperto ad Alberi di Vigatto dal Comune di Parma in collaborazione con Asp Ad Personam. Una tranquilla villetta immersa nella vicina campagna è diventata un rifugio per persone in condizione di fragilità. Ospiterà ragazze in difficoltà, donne e mamme con bambini, per offrire loro l’occasione di riacquistare fiducia nella vita. Donne con difficoltà sia economiche che sociali, in particolare per dipendenza affettiva. Vi alloggeranno fino a tre nuclei familiari per il tempo necessario a ricostruire il senso di sicurezza necessario per ritornare ad una vita autonoma.

All’inaugurazione hanno preso parte il sindaco Federico Pizzarotti, l’assessore al welfare Laura Rossi, il direttore di Asp Ad Personam Stefania Miodini e Claudio Bigliardi, presidente della fondazione Pescina Mora.

Inauguriamo oggi una bella realtà – ha detto il sindaco Federico Pizzarottiche parte da un’azione di una famiglia che ha pensato al suo territorio per un progetto dedicato alle mamme ed ai bambini che avranno un posto sicuro in momenti di difficoltà”.

La donazione permette di dare avvio ad un altro bel progetto – ha spiegato l’assessore al welfare Laura Rossisi tratta di un progetto di coabitazione per donne e mamme che oltre che al problema abitativo hanno bisogno di reti relazionali”.

Soddisfazione è stata espressa dal direttore di Asp Ad Personam, Stefania Miodini: “E’ motivo di orgoglio per noi poter contribuire con la Fondazione Pescina Mora ed il Comune a dare la possibilità di accoglienza a mamme con bambini che si trovano in difficoltà, in un tessuto sociale che ha espresso forte disponibilità a collaborare per la realizzazione di questo percorso significativo”.

E’ per noi un giorno molto importante – ha sottolineato Claudio Bigliardi, presidente della Fondazione Pescina Mora – in cui consegniamo questa bella struttura alla comunità; si concretizza un progetto fortemente voluto dai donatori che permetterà a mamme e bambini di vivere in una casa accogliente che i proprietari hanno donato pensando proprio al benessere dei bambini”.

La benedizione è stata impratita da don Ercole Bertolotti.

Le ospiti della struttura saranno in un contesto di co-abitazione, con la condivisione di alcuni spazi comuni. Godranno dell’assistenza di personale di Asp e della presenza di una portineria sociale, affidata ad una famiglia che abita nella stessa struttura. Soprattutto, le ospiti sperimenteranno i benefici dell’auto-mutuo-aiuto: l’incontro con altre donne per un supporto emotivo e la gestione comunitaria delle attività quotidiane. Ca’ Pescina nasce proprio come luogo dove costruire connessioni capaci di rompere la solitudine e rinforzare le reti di famiglie monogenitorali, tessendo nuove relazioni tra queste famiglie, e per offrire alle persone accolte un sostegno alla loro autostima, per acquisire progressivamente l’autonomia.

La struttura che ospita il nuovo servizio è stata messa a disposizione dalla Fondazione Pescina Mora. Era l’abitazione dei coniugi parmigiani Arnaldo Pescina ed Antonia Mora, che hanno lasciato in eredità il loro patrimonio alla città perché fosse utilizzato per finalità sociali. Nelle settimane scorse, la casa in via Martinella è stata adattata alla nuova funzione, aggiungendo una taverna e spazi all’aperto per le attività in comune. L’edificio è anche raggiungibile con mezzi pubblici.

La gestione di Ca’ Pescina è stata affidata all’Azienda pubblica alla persona del Distretto di Parma. Ad Personam si occupa soprattutto dei bisogni degli anziani, ma da un anno a questa parte i suoi compiti hanno iniziato ad ampliarsi, rispondendo meglio ai cambiamenti della società e del modo di intendere il welfare, non più strutturato in comparti separati, ma mirato a generare integrazione e coesione sociale; un processo che proseguirà nel tempo.

Nella stessa ottica, il nuovo servizio di Cà Pescina intende coinvolgere famiglie e soggetti della comunità di Alberi di Vigatto, per organizzare reti di supporto che uniscano tutti coloro che sono interessati a processi sociali di incontro.

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