Cantiere fermo all’ospedale di Vaio, Rainieri: “La Regione intervenga, Unieco è cosa...

Cantiere fermo all’ospedale di Vaio, Rainieri: “La Regione intervenga, Unieco è cosa vostra”

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“La Regione faccia qualcosa per far sbloccare i lavori dell’Ospedale di Vaio”. L’appello all’amministrazione regionale di Stefano Bonaccini porta la firma del consigliere leghista Fabio Rainieri, vicepresidente dell’Assemblea legislativa, autore di una interrogazione sui ritardi nei lavori di ampliamento per l’Ospedale di Fidenza. Un cantiere fermo da tempo che preoccupa non poco.

È un suo dovere farlo – sottolinea Rainieri riferendosi alla Regione – non solo perché sono lavori per il Servizio Sanitario regionale peraltro anche finanziati in parte direttamente dalla stessa Regione ma anche perché la ditta aggiudicataria dell’appalto che ha sospeso i lavori è quella Unieco che appartiene a quella parte della cooperazione innegabilmente contigua con le amministrazioni di sinistra di tante realtà in Emilia-Romagna compresa la Giunta regionale. Non è infatti un mistero il frequente interscambio che c’è da decenni tra esponenti dei partiti che si sono succeduti nel predominio della sinistra (PCI-PDS-DS-PD), amministratori pubblici appartenenti a quei partiti, nonché vertici e funzionari delle stesse cooperative. Non ultimo il caso dell’attuale Assessore all’Agricoltura, Caccia e pesca Simona Caselli, che prima di assumere il mandato di amministratore regionale era Presidente di Legacoop Emilia Ovest, associazione a cui risulta iscritta Unieco”.

Va assolutamente evitata l’indecenza di un cantiere aperto per anni tanto più se riguarda una struttura sanitaria pubblica di notevole utilità – ha proseguito l’esponente della Lega Nord –. Qui credo debba cercare di fare qualcosa anche il Sindaco di Fidenza Massari che ha già assistito da amministratore comunale a diversi importanti interventi edilizi di Unieco in quella stessa città.  Ma rimane il dubbio, di cui ho chiesto ulteriore risposta alla Regione nell’interrogazione, se Unieco, che nel recente passato aveva già registrato ingenti sofferenze finanziarie tanto da essere assoggettata nel 2013 a concordato preventivo ed ora si avvia ad essere sottoposta a liquidazione coatta amministrativa per una insolvenza di 665 milioni, fosse da ritenere affidabile al momento dell’assegnazione dell’appalto”.

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