«È difficile capire che cosa questa giunta abbia fatto sul tema del verde pubblico e della sua tutela». Questo il commento del candidato sindaco Luigi Alfieri, che contesta all’amministrazione di Federico Pizzarotti gravi carenze sul fronte della gestione del verde e contemporaneamente lancia una serie di proposte in caso di virroria di Alfieri per Parma alle prossime amministrative dell’11 e 25 giugno.
«Mi sembra molto significativo sottolineare una cosa – prosegue –, a proposito del bilancio partecipativo. Il Comune di Parma, dall’11 al 28 febbraio, ha chiamato i cittadini a votare i progetti presentati dai Comitati Cittadini Volontari (CCV) e stupisce vedere che su 21 progetti presentati, addirittura 16 concernono la riqualificazione di parchi e di aree verdi e questo ha riguardato tutte le zone della città: dal parco don Oliva di Carignano, a quello di via Mordacci, al parco Da Olio di Fognano. Ma l’elenco è lungo per arrivare, appunto, a 16. Quindi non si può che riflettere su questo: il sindaco disse che le aree verdi della città erano troppe. E, invece, in prossimità della campagna elettorale, stanzia risorse sul bilancio partecipativo e scopre che la gente vuole il verde curato. I cittadini rispondono e si attivano. E lo fanno su ciò che sta loro molto a cuore, sulle necessità che ritengono più rilevanti rispetto ad altre: le aree di socialità, i parchi che servono a chi vive nel quartiere per stare meglio».
Ma il verde secondo Alfieri non è soltanto qualcosa che ha a che fare con l’estetica della città.
«Troppe aree verdi o troppa poca lungimiranza? Del resto – prosegue Alfieri – scarsa attenzione c’è stata anche per la qualità dell’aria e l’inquinamento, ci ricordiamo tutti come è finita con l’inceneritore. Per noi invece il verde e la sua manutenzione saranno presi in serissima considerazione e non solo per migliorare il decoro, ma proprio per massimizzare i suoi effetti sul miglioramento ambientale. Abbiamo in mente, per esempio, d’incentivare la realizzazione di nuove aree verdi non solo come quota obbligatoria per i nuovi interventi edilizi, ma anche come forma di riqualificazione e rigenerazione di spazi urbani dismessi in centro, in periferia e nelle frazioni. Perché una corretta gestione del verde produce miglioramenti alla qualità dell’aria, migliora il microclima mitigandolo, rende più piacevole e vivibile l’ambiente, riduce il pericolo di allagamenti durante eventi precipitativi eccezionali, ombreggia d’estate riducendo l’abbagliamento e il surriscaldamento di edifici e di auto in sosta. I parchi comunque una volta sistemati vanno poi mantenuti nelle strutture, come i giochi per i bambini e le panchine e il verde va curato. Dopo le elezioni – conclude Alfieri – non deve tornare tutto come prima cioè al totale abbandono. Noi garantiamo il contrario».