Quel problemino chiamato “certezza della pena”

Quel problemino chiamato “certezza della pena”

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Egregio Direttore,

la percezione della sicurezza in Italia si assottiglia sempre più, proprio in un’epoca in cui la tutela giuridica in caso di difesa dalle aggressioni, “soprattutto quelle che colpiscono più da vicino, come i furti o le rapine in casa”, si discosta fortemente dal giusto equilibrio, capace di bilanciare garanzie legali per il cittadino e certezza della pena. In questi giorni si sta dando ‘la caccia’, al pluriomicida detto Igor il Russo che resta in galera quasi otto anni ed a pena espiata viene scarcerato. Invece di caricarlo sul primo volo per la Russia, lo lasciano libero di riprendere le sue imprese, qui in Italia. Ma il decreto ‘svuota carceri’, approvato nel 2014 di fatto è un indulto mascherato.

Una norma che libera cittadini che hanno commesso anche gravi reati con sconti di pena che vanno da 45 a 75 giorni per semestre e una retroattività fino al 2010. Il nostro sistema giudiziario non fa rispettare neanche minimamente le regole, la maggior parte degli stranieri con decreto di espulsione sono ancora in giro per l’italia, bisognerebbe fare una legge dove chi ha il decreto di espulsione venga accompagnato dalle autorità alla frontiera, lasciando il nostro paese anche in maniera coatta e non deve lasciare il carcere fino a quando non viene rimandato al paese di provenienza altrimenti alla fine avremo sempre la solita criminalità con costi maggiori per il controllo del territorio. Poi i provvedimenti che accorciano la pena non risolvono nessuna delle drammatiche criticità del sistema carcerario, perché puntualmente dopo pochi anni dalla loro emanazione, le carceri tornano ad intasarsi come prima, sia in termini quantitativi che in quelli di invivibilità e disumanizzazione.

Una volta che si è messa fine all’emergenza con le procedure di fuoriuscita dei reclusi, c’è sempre stato un ritorno all’indifferenza politica e istituzionale rispetto alla soluzione strutturale del sovraffollamento penitenziario. Lo svuota carceri, doveva essere successivo ad una ampia revisione dei codici, penale e di procedura penale, altrimenti provoca un effetto moltiplicatore dei reati, come stiamo assistendo. Ed è un deciso incentivo all’uso della violenza e dell’illegalità. E ancor peggio, in alcuni casi si è registrato l’aumento dei delitti e dei detenuti non solo nell’anno di approvazione della legge ma anche in quelli successivi, a causa dell’effetto ritardato dei provvedimenti legati spesso alla conclusione successiva di processi in corso. In sostanza diminuire la pena ‘per non pagare le multe all’UE, da un lato non risolve in modo stabile il problema delle carceri e dall’altro si porta dietro un aumento della criminalità. Inoltre non garantisce, ”la certezza della pena”, male tra i più grandi della giustizia italiana.

Rino Basili

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