Rivoluzione nella cura del cuore: la parmigiana PlumeStars nel Progetto Cupido

Rivoluzione nella cura del cuore: la parmigiana PlumeStars nel Progetto Cupido

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Le malattie cardiovascolari, come l’infarto del miocardio e lo scompenso cardiaco, sono causa di oltre il 30% dei decessi a livello globale e impegnando una spesa sanitaria di circa 190 miliardi di euro solo in Europa. Un peso sociale non indifferente. Ma anche da Parma prende il via un progetto che potrebbe determinare una rivoluzione nelle terapie rispetto a quelle convenzionali – nonostante i numerosi progressi della medicina – che si rivelano ancora poco efficaci. Il problema maggiore è relativo ai metodi di somministrazione, orale o endovenosa, che portano il farmaco nel circolo sanguigno prima di raggiungere il cuore, provocando effetti collaterali e limitandone l’efficacia.

La novità è il progetto Cupido, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma Horizon 2020, ed avviato nel febbraio 2017. Partner del progetto è la start up parmigiana PlumeStars, fondata da docenti del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco dell’Università di Parma. Cupido punta a realizzare una terapia innovativa basata su nanotecnologie farmaceutiche dirette al distretto cardiovascolare. L’obiettivo è sviluppare nanoparticelle di farmaco da somministrare per inalazione che, con un semplice respiro, possono attraverso l’epitelio polmonare trasportare l’agente terapeutico direttamente al cuore malato. Queste nanoparticelle sono di dimensioni 100.000 volte più piccole di un granello di sabbia e troppo piccole per essere visualizzate con microscopi convenzionali. Sarebbe una vera e propria rivoluzione nella farmacoterapia cardiovascolare, il primo approccio terapeutico non invasivo e specifico per il cuore.

Per raggiungere l’obiettivo, il consorzio di Cupido sta lavorando per sviluppare nanoparticelle biocompatibili, biodegradabili e che possono auto-assemblarsi per incapsulare farmaci (nuovi o già esistenti), da trasformare successivamente in un preparato adatto al trattamento delle malattie cardiache per via inalatoria.

Le nanoparticelle, una volta inalate, raggiungono direttamente il cuore passando attraverso i polmoni. Una volta arrivate al tessuto cardiaco, le nanoparticelle catturate dai cardiomiociti rilasceranno il farmaco che potrà agire nel sito di interesse. La cardio-specificità di questo medicinale sarà garantita da una guida di natura chimica o magnetica, riducendo così l’eventualità di effetti collaterali e abbassando la quantità di farmaco necessaria.

Il consorzio, composto da sei gruppi di ricerca, cinque piccole e medie imprese, due industrie ed una società farmaceutica, raccoglie una vasta gamma di competenze e unisce la ricerca di punta con l’esperienza pre-clinica e di produzione industriale.

PlumeStars apporta le competenze nell’ambito dei prodotti inalatori, settore che a Parma ha avanzate conoscenze accademiche ed industriali. Durante i quattro anni, finanziati con sei milioni di euro nell’ambito del programma quadro dell’UE Horizon 2020, il progetto cercherà di provare la fattibilità della nanoterapia per via inalatoria in ambito preclinico, preparando la strada a futuri studi clinici.

Per maggiori informazioni: www.cupidoproject.eu

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