Colpo di scena clamoroso in Commissione Affari Costituzionali del Senato, chiamata nel primo pomeriggio ad eleggere i nuovi vertici. Data per scontata l’elezione alla presidenza del senatore renziano Giorgio Pagliari di Parma, il risultato finale ha spiazzato tutti con la nomina di Salvatore Torrisi, avvocato anche lui, catanese, del Nuovo Centrodestra di Alfano.
Più che una bocciatura, un terremoto. Torrisi ha ottenuto 16 voti contro gli 11 racimolati da Pagliari. E visto che tutte le opposizioni, dal Movimento 5 Stelle a Forza Italia, non hanno votato per Pagliari, è evidente che la caduta del senatore parmigiano indicato dai vertici del Pd, è dovuta esclusivamente allo stesso Partito democratico. Alcuni membri non hanno votato Pagliari ma Torrisi e questo ovviamente non per fare un favore ad Alfano, ma un dispetto a Renzi.
Il messaggio al Nazzareno infatti è arrivato forte e chiaro e i vertici del partito hanno già inviato al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e al capo del governo Paolo Gentiloni una formale richiesta, per sapere se ci sono ancora le condizioni per andare avanti. Un’azione politica che non porterà a nulla, ma che ha tutto il retrogusto di un “avviso di sfratto”, ovvero di una crisi di governo che a questo punto porterebbe probabilmente a quelle elezioni anticipate che, non è un mistero, Matteo Renzi ha sempre cercato per una sorta di consacrazione personale.
Alta tensione, quindi, tra i palazzi romani, ma soprattutto all’interno del Pd, con il senatore Giorgio Pagliari iscritto a questo punto di diritto nella lunga lista dei “trombati dai compagni”. Capolista indiscusso, ovviamente, anche per il peso della carica in ballo, il professor Romano Prodi.
Un Pd che nel segreto dell’urna tradisce il proprio candidato alla Presidenza Commissione Affari Costituzionali, il senatore parmigiano Giorgio Pagliari, dimostra di non essere in grado di governare l’Italia, figuriamoci Parma! L’unica alternativa credibile a Pizzarotti è Laura Cavandoli.
Gianluca Vinci
Segretario Lega Nord Emilia