Baraye dopo 30 secondi e capolavoro di Calaiò: il Parma affonda all’Euganeo...

Baraye dopo 30 secondi e capolavoro di Calaiò: il Parma affonda all’Euganeo un Padova poco riconoscibile (1-2)

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PADOVA – PARMA 1-2 (0-2)

Marcatori: p.t. 1′ Baraye, 34′ Calaiò; s.t., 43′ Mandorlini

Padova (3-5-2): Bindi; Cappelletti, Emerson, Sbraga; Madonna, Mandorlini, Dettori, Favalli, De Risio (34′ st Mazzocco), Altinier (18′ st Alfageme), Neto Pereira (31′ pt De Cenco). A disposizione: Favaro, Russo, Tentardini, Monteleone, Boniotti, Bobb,. Gaiola. All. Oscar Brevi

Parma Calcio (4-3-3): Frattali; Iacoponi, Lucarelli, Di Cesare, Scaglia; Munari (37′ pt Corapi), Scozzarella, Scavone (35′ st Simonetti); Baraye, Nocciolini (29′ Mazzocchi), Calaiò. A disposizione: Zommers, Fall, Saporetti, Nunzella, Ricci, Coly, Messina, Sinigaglia, Edera. All. Roberto D’Aversa

Arbitro: Antonello Balice di Termoli

Assistenti: Andrea Trovatelli di Pistoia e Marco Pancioni di Arezzo

Note: corner 3-3; ammoniti al 6′ st Frattali, al 28′ st Alfageme

Due gol, un palo clamoroso e nessun pericolo vero corso in difesa. Così un Parma cinico come mai compie l’impresa di espugnare l’Euganeo di Padova in quella che era una sorta di finale per il secondo posto. Bene gli uomini di mister Roberto D’Aversa, ma bisogna anche dire che il Padova non ha fatto nulla. Lento, impacciato e con poche idee, colpito a freddissimo, non è stato neppure in grado di imbastire una reazione sia pur lontanamente credibile. Buon gioco, quindi, per Lucarelli e compagni che non hanno mai sofferto particolarmente. Almeno fino a 2′ dal termine, quando i padroni di casa trovano la rete con Mandorlini al termine di un batti e ribatti al limite dell’area. E sono gli ultimi minuti di gara a trasformarsi in un incubo per il Parma e i suoi tifosi.

Squadra che vince non si cambia e mister Roberto D’Aversa manda in campo gli stessi 11 che hanno regolato la Maceratese, con il solito 4-3-3 senza nessun correttivo particolare rispetto alle precedenti uscite. Anche Oscar Brevi non rinuncia al suo modulo preferito, il 3-5-2, con Emerson difensore centrale nel doppio ruolo di regista arretrato e marcatore stretto di Calaiò.

Il calcio d’inizio è del Padova, ma è Munari ad arpionare un pallone e a lanciare subito in verticale per Baraye sulla sinistra, l’attaccante si accentra e di destra fa secco Bindi. Corre il 30° secondo. Ancora non tutti i tifosi si erano seduti sugli spalti. Parma subito in vantaggio con una bella azione che mette in discesa la gara, ma di certo Madonna e compagni avranno qualcosa da rimproverarsi. Al 4′ è ancora Parma con Calaiò che di testa spedisce fuori un pallone ben crossato da Nocciolini. I ritmi di gara sono altissimi, il Padova si sbilancia in avanti alla ricerca del pari e si allunga troppo favorendo le incursioni dei crociati. Al 9′ è ancora Baraye a spaventare Emerson e compagni con un destro a giro fuori di qualche centimetro. Il Padova pressa con 11 furie che corrono come matti, ma il gioco è sterile, portato avanti spesso con lanci lunghi e tiri da lontano che non impensieriscono Frattali. Al 21′ c’è da registrare uno dei tanti errori della difesa crociata in fase di disimpegno, con una respinta corta che finisce a Dettori, bravo a stoppare ma non nella conclusione altissima. Al 24′ il primo intervento di Frattali – che in questa prima fase ha fatto un po’ arrabbiare anche D’Aversa per un paio di rinvii sbagliati – chiamato in causa da un tiro dalla distanza di De Risio. Troppo blanda la reazione dei veneti. Al 27′ da registrare un’ottima chiusura di Scaglia su Neto Pereira, che si era incuneato a sinistra prendendo in contropiede la linea difensiva gialloblu.

Al 31′ problemi per Neto Pereira, recuperato da un infortunio proprio per questa occasione, entra al suo posto il brasiliano De Cenco. Il Parma non perde il vizio di rallentare quando è in vantaggio, senza pensare a mettere in ghiaccio la gara. Ma quando nessuno lo aspetta, ecco una fiammata improvvisa con Scaglia che lancia in area bomber Calaiò che scatta sul filo del fuorigioco e con una botta di prima intenzione mette una bomba sotto l’incrocio. Niente da fare per Bindi, ma neppure per Emerson preso in controtempo dall’Arciere. Due a zero meritato per quanto visto in campo.

Al 37′ tegola per il Parma: risentimento muscolare per il possente Gianni Munari, costretto ad uscire forse anche per una questione di prudenza, dentro Ciccio Corapi. Non succede più nulla fino al riposo.

Nella ripresa si attendeva un Padova arrembante ed invece è il Parma a controllare agevolmente la gara abbassando un po’ il ritmo e con qualche perdita di tempo di troppo che al 6′ costa un giallo a Frattali. Non basta Cappelletti più avanzato a cambiare le cose nella formazione di Brevi. Al 57′ è Scozzarella a chiamare Bindi alla parata a terra. Al 60′ cross a rientrare di Dettori, non c’è nessuno dei suoi e la palla si perde d’un soffio sul fondo.

Il Parma cerca di spingere in verticale e al 62′ è Nocciolini, servito da Corapi, a battere a rete con Bindi che respinge con le gambe in fallo laterale. Ed è ancora Nocciolini al 66′ a fallire il gol del definitivo ko: il diagonale dell’ex Forlì si stampa sul palo e il pallone respinto dal legno finisce fra le braccia di Bindi. Il festival delle sostituzioni non cambia la sostanza in campo, il ritmo della gara è lento e non ci sono sussulti particolari. Il Padova sembra ormai sfiduciato, il Parma non ha interesse a forzare il ritmo anche se riesce ad alzare un po’ il baricentro.

Quando non si aspetta altro che l’indicazione del recupero e il fischio finale di Balice – un arbitro che ha lasciato giocare molto le squadre, sorvolando anche su qualche intervento più ruvido da una parte e dall’altra – ecco che il nuovo entrato Alfageme “sveglia” la difesa crociata girando sull’esterno della rete un ottimo cross dal fondo di Cappelletti. Fuoco di paglia? Passano appena 3′ e il Padova trova il gol che riapre la partita e fa tremare le gambe ai tifosi gialloblu. Respinta corta di Baraye, botta dal limite di Mandorlini, deviata appena da Iacoponi, e sfera in fondo al sacco. Per il Parma che non riesce a tenere Parma sono minuti frenetici. Il Padova adesso ci crede e spinge con maggiore convinzione. Al 93′, all’ultimo respiro, per fortuna di Lucarelli e compagni, si spegne sul fondo di un nulla l’occasione capitata a Sbraga, in seguito a un pericoloso calcio di punizione concesso dall’arbitro a pochi metri dall’area di rigore gialloblu.

E’ l’ultima emozione di una gara che il Parma ha controllato agevolmente e che il Padova, al di là degli ultimi minuti di fuoco, non ha meritato di pareggiare. Secondo posto quindi consolidato e avanti così. Dietro al Venezia che con il minimo sforzo supera il Feralpisalò e continua la sua corsa solitaria in testa alla classifica. E il Parma ora tifa Padova, che domenica affronterà i lagunari.

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