Dopo gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, il maestro in pensione Salvatore Mineo, 75 anni, dovrà scontare il resto della condanna a 11 anni di reclusione ai quali ne seguiranno altri 3 di libertà vigilata, dietro le sbarre del carcere di via Burla. La Cassazione ha reso definitiva la condanna inflitta con rito abbreviato e confermata poi in appello per l’omicidio di Renato Padovani, accoltellato il 12 settembre 2014 nell’androne del palazzo di via Maria Luigia 15, in cui Mineo viveva in affitto e che alla fine di quel mese avrebbe dovuto lasciare l’appartamento.
Un omicidio maturato per rabbia e disperazione. Padovani, proprietario della casa in cui Mineo si sarebbe dovuto trasferire, non avrebbe accolto la disperata richiesta d’aiuto del maestro in pensione che chiedeva una rateizzazione dei mille euro di caparra chiesti dal proprietario. A quel punto è scattata la furia omicida: Mineo, armato di coltello, ha inseguito Padovani per le scale e lo ha colpito diverse volte. Il colpo fatale al torace, che ha reciso l’aorta.
Mineo, dunque, dovrà restare in carcere almeno fin quando le sue condizioni di salute lo consentiranno, vista l’età avanzata. La condanna, inoltre, prevedeva una provvisionale immediatamente esecutiva di 140 mila euro, da dividere in parti eguali tra la vedova e il figlio della vittima. Il danno complessivo, invece, sarà poi definito in sede in civile. La disperazione, spesso, può cambiare la vita.