Luigi Lucchi candidato sindaco a Parma, ecco simbolo e squadra. Pesce d’aprile...

Luigi Lucchi candidato sindaco a Parma, ecco simbolo e squadra. Pesce d’aprile o sorpresa nell’uovo di Pasqua?

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Luigi Lucchi, primo cittadino di Berceto, rompe gli indugi e annuncia la candidatura a sindaco di Parma. Lunga esperienza in politica, un passato da assessore provinciale all’Ambiente sotto il simbolo del Psi, Lucchi ha in più occasioni dimostrato ampia capacità politica e di lettura delle varie situazioni. E a sorpresa spariglia le carte – tra civici troppo divisi e partiti spaccati – scendendo in campo in prima persona. E con compagni di viaggio dai nomi altisonanti come quelli di Nicola Occhiocupo, 81 anni, professore emerito di Diritto Costituzionale e rettore dal 1989 al 2000 dell’Università di Parma, dell’ex primario del pronto soccorso del Maggiore, Alfredo Giannini, e di Massimo Fabi, attuale direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma.

Gli altri nomi Lucchi li renderà noti martedì in occasione della presentazione della candidatura e del simbolo della lista. “Parma ha bisogno di aria nuova“, ha detto Lucchi, che contesta integralmente le ultime scelte strategiche della politica provinciale, prima fra tutte quella che definisce la “svendita” dell’Autocamionale della Cisa.

Parma è la nostra città – scrive Luigi Lucchi -. Il 73% dei residenti a Parma hanno origine dai paesi montani. Basterebbe questo dato, se non fosse ignorato volutamente da chi amministra, da anni, la città, per comprendere la cecità politica protratta nei programmi di rinascita che vengono sbandierati ai quattro venti. Nessuna rinascita di Parma, infatti, sarà possibile, se non si ha una visione d’insieme di Parma e montagna. Visione che aveva, addirittura, Maria Luigia che non considerava, certamente, il Passo della Cisa, ad esempio, come barriera ma come cerniera tra Parma e il mare. Molti parlano dello splendore del Ducato ma nulla conoscono della politica illuminata, e riformista, della Duchessa. Basterebbe interpretare, in chiave moderna, le linee programmatiche del regno – continua Lucchi – per far vivere, a Parma, uno splendore ormai disperso in un’opacità dozzinale. Parma è Parma e il 60% del territorio montano va recuperato e messo a frutto per dare concretezza alla nomea, nel mondo, di Parma per il cibo e il suo riconoscimento Unesco. Senza le nebbie di Zibello avremmo il salume principe? Senza l’aria che viene dal mare, sferza i castagneti e i faggi della montagna per poi dare aroma ai salumi avremmo il prosciutto Parma? Senza le ricette di Cantarelli, del Cavallino, di Rino ci sarebbe la cucina Parma o si limiterebbe alla buonissima vecchia di cavallo?”.

Insomma, una visione d’insieme del territorio, un fare sistema per tornare a crescere. Questa sembra la soluzione di fondo del progetto che Luigi Lucchi vuole portare nel dibattito parmigiano.

La candidatura di Lucchi spariglia non poco la geografia politica parmigiana già abbastanza complessa, che vede in campo i civici Federico Pizzarotti, Luigi Alfieri, Filippo Greci e Giuseppe Pellacini, ai quali si aggiungono il “civico” Paolo Scarpa sostenuto però dal Pd e dal centrosinistra, i comunisti Ettore Manno e Laura Bergamini, l’estremo di destra Emanuele Bacchieri e Laura Cavandoli lanciata dalla Lega Nord senza l’accordo interno al centrodestra. Ed altre candidature sembra siano in procinto di essere annunciate.

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