La Copador proseguirà l’attività aziendale con la campagna del pomodoro 2017. Lo ha comunicato l’amministratore delegato Thierry Babbini ai sindacati, dopo la ritrovata unità in seno al consiglio d’amministrazione che ha permesso di deliberare la richiesta al tribunale fallimentare – dove è depositata già l’istanza di concordato in continuità – per l’affitto del ramo d’azienda per la prossima campagna e successivamente per la sua cessione che dovrà avvenire attraverso un’asta pubblica. Non si è quindi deciso nulla in merito alle offerte d’acquisto pervenute da Mutti e Spa e Consorzio Casalasco.
Secondo i vertici della Copador di Collecchio, inoltre, ci sarebbero quest’anno buone probabilità di superare il quantitativo di prodotto lavorato nell’ultimo triennio, ovvero 2 milioni di quintali di pomodori. E’ comunque necessario che dal tribunale arrivi il via libera all’operazione entro tempi strettissimi per consentire l’avvio della campagna del pomodoro che ogni anno dà lavoro a 600 persone.
Sulla vicenda, oltre ai sindacati che guardano con trepidazione al palazzo di giustizia, interviene anche il deputato collecchiese Giuseppe Romanini, che plaude alla ritrovata unità di tutta la filiera e alla continuità aziendale, ma lancia un “appello ai commissari e al tribunale fallimentare, che sino ad oggi hanno operato in sinergia, con efficacia e rapidità perché si concentri ogni sforzo affinché la procedura prevista dal piano concordatario consenta rapidamente l’effettivo rilancio di Copador“.