Preso il “mago” delle truffe in banca, ha colpito anche a Parma

Preso il “mago” delle truffe in banca, ha colpito anche a Parma

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Aveva colpito anche a Parma, Gianluca Maio, 34 anni, “mago della truffa” ai danni delle banche, latitante dall’agosto del 2016, arrestato dalla Sezione Catturandi dei Carabinieri di Milano in casa della madre, a Parete, nel Casertano. L’uomo si era nascosto nel vano contenitore di un divano e ci è rimasto per almeno due ore, tutto il tempo che i militari hanno impiegato per perquisire l’abitazione. Fin quando gli uomini dell’Arma hanno chiesto alla sorella, che non si era mossa da quel divano, di alzarsi.

Maio non ha opposto alcuna resistenza ai Carabinieri ed è finito in carcere, a Santa Maria Capua Vetere, dove dovrà rimanere per 16 anni, un mese e 21 giorni. La condanna che gli è stata inflitta dal tribunale di Milano per falso materiale, ricettazione, truffa, contraffazione di assegni e documenti falsi e che è diventata esecutiva lo scorso 19 agosto.

A tradirlo una smodata passione per la pizza con la scarola. I Carabinieri intercettavano i familiari e attraverso frasi del tipo «sei passato dal fornaio a prendere la focaccia per Luca?», hanno capito che Maio si nascondeva proprio in quella casa. I reati per i quali è stato condannato sono stati commessi tra il 2010 e il 2014, per un totale stimato di almeno 350mila euro rubati solo nelle banche di Brescia e Verona, ma a queste bisogna aggiungere anche Parma, Milano, Torino e Genova.

In possesso di matrici false, fabbricava assegni con i quali si presentava in banca per farsi consegnare ogni volta piccole somme di denaro a danno di ignari correntisti. Accompagnando il tutto con documenti falsi. Nessun impiegato poteva accorgersi di nulla, tanto assegni e documenti erano ben fatti. ma le banche sono state poi costrette a risarcire i loro correntisti per l’errore.

Maio, subito dopo la condanna definitiva, era scappato in Colombia, a Nueva Cartagena, da dove si proponeva su Facebook come intermediario per affitti di case di lusso, ma anche da lì è dovuto tornare per problemi con il permesso di soggiorno, con un volo diretto a Barcellona. Dalla Spagna, in auto o forse in nave, è poi tornato in Campania. Dove è stato arrestato dai Carabinieri seguendo il “profumo” della pizza.

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