Picchia per anni la compagna, ma l’ultima volta, il 17 marzo scorso, ha rischiato di ammazzarla. La donna – 27 anni e già madre di una bimba di 6, origine lituana, dipendente di una ditta parmense – quella mattina invece di andare al lavoro, si è presentata al pronto soccorso del Maggiore perché non si sentiva bene.
Aveva un ematoma sul mento, ma la 27enne ha detto di essere caduta mentre giocava con la figlia. Spiegazione che non ha convinto molto i medici e la tac ha subito confermato. La 27enne aveva una grave emorragia cerebrale ed è stata immediatamente ricoverata in Neurologia.
Solo dopo tanta pazienza da parte dei medici, la 27enne è riuscita a liberarsi di quel peso. Picchiata e maltrattata dal convivente fin dal 2011, quando i due sono andati a vivere insieme. Un inferno che non aveva mai rivelato ad alcuno, pensando forse al futuro della sua bambina.
In manette è finito D.I.L.M., 33 anni, di Reggio Emilia. I Carabinieri di Parma lo hanno fermato al termine delle indagini che, vista la delicatezza della vicenda, ha visto in campo anche le volontarie del Centro Antiviolenza e gli operatori del Servizio sociale. L’arresto è scattato su ordine del tribunale di Reggio Emilia, provincia in cui la coppia viveva, che si è mosso con straordinaria celerità visto il concreto pericolo di vita che la 27enne stava correndo. L’uomo è accusato di estorsione, maltrattamenti e lesioni gravissime.
Ricostruiti diversi episodi di violenza ai danni della ragazza. L’ultimo, nella notte tra il 16 e il 17 marzo, davvero da paura. Secondo l’accusa, il 37enne, in piena notte, pretendeva che la compagna gli desse 20 euro per fare benzina. Il rifiuto – forse per la mancanza di disponibilità di denaro – lo ha mandato su tutte le furie. L’uomo ha costretto la 27enne a salire in auto con lui è l’ha portata sotto casa del datore di lavoro, forse per convincerla a chiedere a lui il denaro. All’ennesimo rifiuto è scattato il pestaggio: pugni e calcio ovunque, fino a provocare quella emorragia cerebrale, causa del malessere che ha spinto la ragazza a chiedere aiuto al pronto soccorso.
La bravura dei medici ha restituito la vita alla 27enne e la mamma alla sua figlioletta, ma la prontezza e rapidità dei Carabinieri ha restituito loro un futuro, scongiurando l’ennesima tragedia tra le mura di casa.