Trentatre anni, parmigiano, disoccupato con la passione per una nuotata in piscina e il vizio di allungare le mani sulle cose degli altri. Per questo motivo C.S. è finito agli arresti domiciliari, fermato praticamente in flagranza di reato dai Carabinieri che ormai lo stavano seguendo. L’uomo è stato trovato in possesso anche di sostanze stupefacenti. Adesso dovrà rispondere di furto aggravato e sarà processato per direttissima.
Tutto è iniziato a dicembre nella piscina di Collecchio, quando un carabiniere ha trovato il suo armadietto forzato scoprendo che qualcuno gli aveva rubato il portafoglio con i soldi, ma soprattutto con la patente, il tesserino di riconoscimento e la placca.
I furti sono proseguiti tra il 18 e il 21 marzo e negli orari indicati, dai controlli svolti dai Carabinieri, risultava sempre presente il 33enne. Per i militari, quindi, una “rinfrescante” indagine in piscina, tra i bagnanti, per tenere d’occhio il sospetto. E hanno avuto ragione, perché venerdì mattina il 33enne parmigiano non ha resistito al vizio di rubare, forzando altri armadietti dai quali sono spariti un borsone e un’ottantina di euro.
Fermato e perquisito dai militari “in costume da bagno”, C.S. aveva ancora addosso il denaro rubato, oltre a mezzo grammo di hashish e un cacciavite. Altri attrezzi e un cutter sono stati trovati nella sua auto. La perquisizione domiciliare, in centro a Parma, ha portato alla scoperta di una piantina di marijuana e dei documenti scomparsi a dicembre al carabiniere.