Abusi a scuola su bimba di 8 anni, l’istruttore di volley non...

Abusi a scuola su bimba di 8 anni, l’istruttore di volley non risponde al giudice

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Silenzio. Questa la scelta – davanti al giudice Alessandro Conti per l’interrogatorio di garanzia – del 29enne M.S. istruttore di educazione motoria e volley di una scuola elementare della provincia arrestato dai Carabinieri di Monticelli per violenza sessuale ai danni di una bimba di 8 anni (la storia). Rinchiuso ai domiciliari nella casa di famiglia, a Parma, il giovane che da gennaio collaborava con la scuola, ha preferito non rispondere a nessuna domanda. Il pm Andrea Bianchi aveva chiesto per lui il carcere, ma il gip Conti ha confermato gli arresti domiciliari in quanto sufficienti ad impedire la reiterazione del reato.

Il 29enne è accusato di aver avuto attenzioni morbose verso quella bimba di 8 anni durante le lezioni di ginnastica, culminate poi un giorno in un episodio raccapricciante avvenuto nel bagno della scuola. L’istruttore avrebbe costretto la piccola a spogliarsi e poi l’avrebbe palpeggiata nelle parti intime. Un racconto che la bimba ha sentito il bisogno di fare a qualcuno e per questo ha scelto la compagnetta del cuore, durante un momento di ricreazione. Parole però captate da una delle maestre che, ovviamente trasecolata, ha informato subito i genitori. Questi ultimi hanno presentato denuncia ai Carabinieri, facendo partire l’indagine che ha portato all’arresto del 29enne.

La bambina, infatti, ha ricostruito con una psicologa incaricata dalla Procura, in un ambiente protetto, gli episodi di violenza e il suo racconto è risultato credibile per gli inquirenti che hanno quindi proceduto con la misura cautelare degli arresti domiciliari. Adesso si indaga anche sul passato finora immacolato e al di sopra di ogni sospetto del 29enne di buona famiglia che svolgeva l’attività di istruttore di volley anche per un’associazione sportiva parmigiana. Al momento dell’arresto, i militari hanno sequestrato anche il suo computer e il telefonino, affidati a tecnici specializzati che andranno alla ricerca di eventuale materiale pedopornografico. Per il momento, quindi, M.S., ha preferito non spiegare i suoi comportamenti, né fornire giustificazioni.

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