Un Parma senza gioco affonda al Tardini con il Fano e scivola...

Un Parma senza gioco affonda al Tardini con il Fano e scivola al terzo posto

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PARMA-FANO 0-1

Marcatori: 30′ Fioretti (rig.)

Parma (4-3-3): Bassi; Mazzocchi, Iacoponi, Lucarelli, Nunzella (dal 46′ Calaiò); Giorgino (dall’85’ Corapi), Scozzarella, Scavone (dal 73′ Edera); Scaglia, Nocciolini, Baraye. A disposizione: Zommers, Fall, Saporetti, Di Cesare, Sinigaglia, Ricci, Coly, Simonetti, Messina. All.: D’Aversa.

Fano (4-3-1-2): Menegatti; Lanini, Zullo, Zigrossi, Taino; Gualdi, Bellemo, Schiavini; Filippini (dal 51′ Borrelli); Melandri (80′ Masini), Fioretti (87′ Cazzola). A disposizione: Andrenacci, Ashong, Ferrani, Torta, Favo, Capezzani, Gabbianelli, Camilloni. All.: Cuttone.

Arbitro: Vito Mastrodonato di Molfetta

Assistenti: Michele Falco e Domenico Palermo di Bari

Note: calci d’angolo 10-1; ammoniti Lanini al 56′, Menegatti al 78′.

Domenica amara per un Parma sterile e incapace di imbastire vere e proprie azioni pericolose, carente sul piano del gioco e con i suoi attaccanti migliori non in giornata di grazia. Il Fano viola il Tardini con il minimo sforzo, segnando su rigore nel primo tempo – nel momento forse migliore del Parma – e difendendo con ordine e disciplina il risultato. Almeno due-tre le occasioni gettate alle ortiche dai vari Nocciolini e Calaiò, ma sempre frutto più del caso che del gioco. Mister Roberto D’Aversa le ha provate davvero tutte per scardinare la difesa ospite, arrivando anche nel finale a un 4-2-4 che non si è tramutato nell’assedio necessario. E per il tecnico è arrivata la prima sconfitta della sua gestione.

Qualche sorpresa nell’11 mandato in campo da mister D’Aversa per questo delicatissimo match, nel quale il Parma è chiamato a tornare alla vittoria dopo due pareggi consecutivi. Confermato il 4-3-3, fuori Valerio Di Cesare, al fianco di capitan Lucarelli gioca Iacoponi con Mazzocchi a destra e Nunzella a sinistra chiamati a fare gli stantuffi sulle fasce. Chiavi del centrocampo in mano a Scozzarella, che a sinistra avrà Giorgino e a destra Scavone. Altra sorpresa in attacco, dove non c’è Calaiò, pronto a subentrare dalla panchina, e al suo posto gioca Nocciolini centrale, assistito a destra da Scaglia e a sinistra da Baraye. Sugli spalti il pubblico delle grandi occasioni, di quelli mai visti in un campionato di Lega Pro, che a gran voce sostiene i propri ragazzi e dà anche vita a una spettacolare coreografia che veste di gialloblu gli spalti del Tardini. Il Parma è chiamato all’impresa per riprendere la rincorsa al Venezia, c’è bisogno di tanto coraggio e i tifosi lo sanno.

Il Parma deve vincere, ma fin dai primi minuti è il Fano – schierato con un 4-3-2-1 che sembra avere però un vero tridente davanti nel quale compare l’ex Daniele Melandri – a cercare di cogliere di sorpresa i padroni di casa. Crociati che nonostante alcune folate offensive, sembrano attendere un po’ gli avversari per poi ripartire. Inutile dire che a questa squadra Gianni Munari manca come il cacio sui maccheroni. I primi 20′ scorrono così senza sussulti, con lunghe fasi di studio e un ritmo non particolarmente esaltante. Al 21′, sugli sviluppi di un corner, è Baraye ad impensierire Menegatti, ma il suo tiro finisce fuori. Il senegalese non è Paganini e concede il bis al 24′: punta l’avversario e ne fa fuori due, si presenta in area e punta il primo palo, ma la sua conclusione è ancora sul fondo. I crociati sembrano crederci un po’ di più, il Parma attacca e il Fano, molto compatto, si difende con ordine. Non c’è due senza tre e così è ancora Baraye al 29′ a fare qualcosa di pericoloso: crossa dalla sinistra per Scavone, ma quest’ultimo manca il tocco a due passi dalla porta ospite.

Il Fano, aveva detto D’Aversa, gioca con lanci lunghi e sono molto bravi sulle seconde palle. Così sulla ripartenza dei marchigiani, Nunzella si fa bruciare da Filippini e sul recupero lo stende in piena area. Il fischio dell’arbitro e l’indice puntato verso il dischetto gelano il Tardini, ma c’è poco da protestare. Sulla sfera si porta Fioretti che con grande freddezza aspetta la decisione del portiere Bassi e quindi al 30′ insacca il pallone dello 0 a 1. Il Parma non appare capace di reagire con la giusta veemenza, quindi bisogna attendere il 35′ per vedere un tiro verso la porta di Menegatti: la girata al volo è di capitan Lucarelli che devia una punizione battuta da Scaglia, ma il pallone supera la traversa. Gli ospiti adesso cercano di colpire in contropiede, ben intuendo i punti deboli dei crociati. E al 37′ è il portiere Bassi – che nonostante il gol subito non ha ancora toccato palla – a dover togliere le castagne dal fuoco a tutti, anticipando i testa l’accorrente Fioretti.

Il Parma cerca di pressare come può, anche se con poca lucidità nella foga di agguantare il pari prima dell’intervallo, ma il Fano chiude bene gli spazi e gli uomini di D’Aversa non sembrano trovare neppure la giocata in grado di fare la differenza. La palla-gol capita però al Parma a tempo scaduto, con Nocciolini che raccoglie la sponda di Iacoponi sugli sviluppi di un corner e da due metri spara altissimo. Finisce qui il primo tempo, con gli ospiti in vantaggio.

Negli spogliatoi D’Aversa rimescola le carte e forse ne ha dette anche un paio ai suoi. Si torna in campo con Calaiò che entra al posto di Nunzella e si posiziona al centro dell’attacco con Nocciolini a destra e Baraye a sinistra. Scaglia, invece, scala sulla linea mediana. Il copione però cambia poco, con il Parma che fatica ad impostare azioni davvero pericolose e il Fano che si difende abbastanza alto e con molta attenzione. Ed è proprio lui al 49′ a servire Baraye, ma il suo destro è destinato alle stelle. Al 52′ fuori Filippini e dentro Borrelli per il Fano, tatticamente cambia poco – una punta per una punta – ma il nuovo entrato sembra avere più stoffa anche in fase di copertura. Al 56′ è Baraye, finora il più mobile dei suoi, a conquistare un calcio di punizione, abbattuto da Lanini che si prende così il primo giallo della partita. Cresce la pressione degli uomini di D’Aversa e al 59′ è ancora Nocciolini a sprecare calciando alto una ribattuta della difesa sulla precedente botta di Calaiò.

Niente da fare per il Parma che tenta di costruire tanto, ma continua a raccogliere poco o nulla. E non solo per merito, sia pure indiscutibile, degli avversari. Qualcosa nel meccanismo appare inceppato. Al 73′ Menegatti è chiamato al primo vero mezzo miracolo della partita: Scavone batte da distanza ravvicinata e il portiere ospite in tuffo devia in angolo. E’ l’ultima azione del centrocampista crociato, richiamato in panchina da D’Aversa per far posto a Edera. Un Parma davvero a trazione anteriore con un 4-2-4 che denuncia più il non sapere che pesci prendere, più che una reale soluzione per cambiare l’esito della partita. E se a questo si aggiunge la saga degli errori da parte dei bomber migliori, sugli spalti i sogni si trasformano in veri e propri incubi. Come capita al 75′, quando Calaiò tira in bocca a Menegatti un invitante pallone arrivato al centro dell’area di rigore ospite, deviato da Nocciolini.

Il Fano adesso crede sempre più nell’impresa di portare via il bottino grosso dal Tardini. Menegatti perde un po’ di tempo per far rifiatare i suoi e per spezzare il presumibile assedio dei padroni di casa, ma rimedia pure un giallo dal buon arbitro Mastrodonato. All’80’ finisce anche la gara di Melandri, oggi non particolarmente pericoloso, salutato dall’applauso del Tardini. Al posto dell’ex “Micio”, mister Cuttone chiama Masini – ancora una punta per un’altra – segno evidente che il Fano non vuole cambiare atteggiamento, non vuole abbassare più di tanto il baricentro e forse spera anche di chiudere la gara con qualche possibile ripartenza in contropiede. Ed ha ragione: il pressing del Parma non produce grandi effetti, ma al 90′ gli ospiti rischiano davvero di chiudere la gara con Borrelli lanciato a rete, ma è bravissimo Bassi a deviare di piede. Un intervento che da solo vale un gol.

Nel frattempo da registrare l’ingresso di Corapi per Giorgino all’85’, nella speranza di dare più manovra al centrocampo crociato, e Cazzola per Fioretti, un difensore per una punta nella squadra ospite. Ultima occasione in ordine di tempo per il Parma al 93′: Scaglia batte a colpo sicuro, ma Menegatti in giornata di grazia respinge. Finisce qui. Fano in paradiso ogni più rosea aspettativa, Parma sempre più all’inferno. Prima sconfitta della gestione D’Aversa.

Il Parma scivola così al terzo posto, visto che il Padova è riuscito a passare di misura a Modena. E adesso si fa sotto anche il Pordenone che ha sbancato Ancona, mentre il pareggio a reti bianche tiene ancora distante la Reggiana. Situazione di classifica che si fa complicata in attesa del posticipo di domani che vedrà il Venezia impegnato a Bassano.

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