Dal conto corrente spariscono i soldi, ma lei non ha fatto alcun prelievo. E poi quattromila euro in cinque giorni sono davvero troppi. L’impiegata di uno studio professionale del centro di Parma corre subito in banca a bloccare la tessera bancomat, pensando fosse stata clonata, poi va dai Carabinieri a denunciare tutto. Un mistero la sparizione di quei soldi, prelevati più o meno negli stessi orari e quasi sempre allo stesso sportello bancomat.
I Carabinieri non credono alla solita clonazione della carta, ci deve essere qualcosa d’altro. Il ladro deve essere qualcuno molto vicino alla vittima. L’impiegata ha negato fermamente l’esistenza di qualche problema in famiglia e di aver lasciato incustodito il portafoglio. I militari hanno quindi visionato le immagini della videosorveglianza della banca negli orari indicati dai prelievi, nelle quali compare sempre la stessa donna bionda.
Quando i Carabinieri convocano la vittima per chiederle se conosce quella persona, la donna ha un sussulto: è la sua collega d’ufficio, con la quale è sempre andata d’accordo e non ha mai avuto problemi. Praticamente un’amica. Era la collega, dunque, durante l’orario di lavoro che di nascosto prelevava la tessera bancomat dalla borsa della vittima, correva a fare il prelievo e poi la rimetteva al suo posto prima che la proprietaria si accorgesse della mancanza.
La donna, inchiodata dalle immagini, dopo una iniziale resistenza ha quindi ammesso le sue responsabilità, svelando i problemi economici in cui si trova soprattutto a causa del mutuo. Si è impegnata a restituire la somma a rate, ma non ha potuto evitare la denuncia a piede libero per firto aggravato e uso fraudolento di carte di debito. Cosa che le costerà un procedimento penale.