Ha un’auto alimentata a gpl, lavora in centro e ogni giorno transita dai varchi. Ma ha commesso l’errore di dimenticare di rinnovare il bollino dell’auto amica dell’ambiente, quindi si è ritrovato sul tavolo multe per 18 mila euro, importo lievitato poi a 46 mila euro con la somma delle varie spese accessorie. Tutto messo nero su bianco in una ingiunzione di pagamento spedita da Parma Gestione Entrate. Un caso che ha dell’incredibile, approdato in Consiglio comunale a Parma, portato dal consigliere di opposizione Giuseppe Pellacini dei Centristi per Parma. Pellacini ha sottolineato che l’artigiano si è anche recato in Prefettura, dove verbalmente sarebbe stato rassicurato sulla non necessità di pagare quelle multe. Il consigliere ha quindi chiesto al Comune di intervenire sul caso specifico, ma anche di attivare un sistema di avviso ai cittadini per la scadenza di bollini ed autorizzazioni.
Del caso si è fatto carico l’assessore Gabriele Folli, che ha assunto l’impegno a verificare cosa si può fare per venire incontro all’artigiano “sia pure nel rispetto della legge”. Ed ha pure rassicurato sul fatto che gli attuali sistemi di informativi – basati essenzialmente su sms e mail – saranno presto potenziati.
Scintille in aula, invece, con il consigliere Ettore Manno del Partito comunista italiano, contrario al rinnovo per altri 5 anni della gestione delle righe blu, dei parcheggi Dus e Fleming, oltre che della cicletteria della stazione, alla società Infomobility. Un atto che Manno considera illegittimo sulla base anche di alcune sentenze della Cassazione sulla parità di offerta fra posti gratuiti e a pagamento. L’acceso scambio di battute il consigliere comunista lo ha avuto con l’assessore Marco Ferretti, che ha sostenuto la piena legittimità dell’atto. Gabriele Folli, invece, ha sottolineato non solo il rispetto del rapporto tra posteggi gratuiti e a pagamento, ma ha anche spiegato che la scelta di proseguire con Infomobility è dettata dal fatto che la società vanta ormai una vasta esperienza in materia.
Un braccio di ferro che per la verità non ha raccolto il sostegno delle opposizioni. Soltanto Manno ha infatti votato contro la delibera, sostenuta in maniera compatta dalla maggioranza Effetto Parma e dai voti di Paolo Buzzi, Franco Cattabiani e Giuseppe Pellacini. Astenuti, invece, i consiglieri delle altre altre opposizioni, ovvero Pd, 5 Stelle Parma, Parma Unita e Progetto Parma.
Quest’ultima, in particolare, è una nuova sigla che vuole riunire in una casa comune i “civici” parmigiani ed è stata annunciata in aula da Paolo Pizzigoni, che esce così ufficialmente da Altra politica per aderire al movimento politico rappresentato da Enrico Tedeschi. Pizzigoni, annunciando l’entrata in Consiglio del simbolo che non era sulla scheda elettorale nel 2012, ha ribadito la necessità che il civismo si presenti unito per superare l’attuale marginalità e distante dai partiti per poter essere credibile.
Tra le altre questioni affrontate dal Consiglio comunale, il via libera con i soli voti della maggioranza alla realizzione del nuovo circolo Aics di Fognano, che gli anziani realizzeranno a proprie spese su un’area ceduta in concessione dal Comune per un periodo di 80 anni. Il nuovo circolo nascerà al fianco dell’ex Agazzi. L’opposizione, nonostante sia apparsa contraria all’iniziativa, ha scelto di astenersi per protesta contro l’amministrazione che non sarebbe andata avanti con la stessa velocità sul fronte della scuola materna.
Lo spazio dedicato ad interrogazioni e comunicazioni alla giunta Pizzarotti è servito a toccare alcuni temi delicati. A cominciare dal caso Tep Spa, dopo che secondo alcuni rumors ci sarebbe stata una riunione dei vertici per predisporre il ricorso contro l’assegnazione della gara a BusItalia. Sul caso il sindaco Federico Pizzarotti, rispondendo a Ghiretti, ha sottolineato che la Tep non ha ancora presentato alcun ricorso. Tra le altre questioni affrontate, da sottolineare la presa di posizione di Stefano Fornari per conto di Effetto Parma che contesta la decisione dell’Amministrazione penitenziaria di accorpare la direzione del carcere di via Burla a Parma con quella del penitenziario di Firenze. Un carico eccessivo, due realtà distanti e già non prive di criticità.