Hanno rischiato di morire intossicati dalle esalazioni di un braciere acceso per riscaldarsi i componenti di una famigliola nigeriana che risiede nei pressi della stazione ferroviaria di Solignano. Salvati per un pelo un bambino di 8 anni e il fratello di 18, rimasti in casa mentre i genitori avevano portato l’altro figlio, di appena 4 anni, alla Croce Verde perché si sentiva male e non avevano capito cosa avesse. In realtà anche il piccolo era rimasto intossicato dai fumi del braciere. E’ stato un abitante del condominio a lanciare l’allarme che ha consentito ai sanitari di strappare alla morte i due ragazzi rimasti in casa.
Tutto è cominciato verso le 19 di venerdì. Il bimbo di 4 anni è stato trasferito dalla Croce Verde di Solignano alla guardia medica di Fornovo, dove il medico ha subito compreso che si trattava di una possibile intossicazione e ne ha disposto l’immediato trasferimento al pronto soccorso del Maggiore insieme ai genitori. Ma a contatto con la fonte dell’intossicazione, il braciere, erano rimasti gli altri due figli della coppia di nigeriani.
Verso le 21 un residente del condominio ha bussato ripetutamente alla porta per dare una comunicazione e, non ricevendo risposta nonostante fosse chiaro che dentro c’era qualcuno, ha lanciato l’allarme. Sul posto i militi della Croce Verde che hanno trovato i due fratelli riversi per terra, privi di conoscenza. Anche per loro è quindi scattato l’immediato trasferimento al pronto soccorso del Maggiore. Tutto appena in tempo.
Sul posto anche i Carabinieri di Solignano e i vigili del fuoco, che hanno escluso la presenza del letale monossido di carbonio. Gli ambienti erano invasi dal fumo della brace, che avrebbe provocato l’intossicazione dell’intera famigliola. Tutti sono ricoverati in osservazione, ma le loro condizioni non destano preoccupazione.