Verrà eseguita martedì 14 marzo l’autopsia sulla salma di Francesca Cerati, la 33enne ballerina dell’Artemis Danza di Parma morta in un incidente stradale lungo la tangenziale di Colorno nella serata dell’8 marzo, mentre tornava a Casalmaggiore dove abitava. La Citroen C3 che stava guidando, si è scontrata con un camion che, per evitare l’impatto, è uscito di strada. Troppo gravi le ferite riportate dalla giovane, il suo cuore ha cessato di battere ancor prima dell’arrivo dei militi del 118. Sarà l’autopsia disposta dalla Procura di Parma ad accertare le cause del decesso e a ricostruire gli ultimi tasselli di quanto accaduto. Verso giovedì, invece, appena arriva il nulla osta della magistratura, potrebbe essere fissato il funerale della sfortunata 33enne. Che sarà celebrato ovviamente a Casalmaggiore, dove tanti saranno anche i parmigiani e non solo.
In questi giorni si sono moltiplicati da ogni parte d’Italia e d’Europa le manifestazione di dolore per la scomparsa di Francesca, apprezzata ballerina in tanti spettacoli anche fuori dai confini nazionali. A lei è stato dedicato anche lo spettacolo che lo Junior Balletto di Toscana ha tenuto venerdì scorso al Teatro Ponchielli di Cremona. Nella sua scuola Francesca Cerati si era perfezionata per qualche anno ed ha lasciato il segno con la sua fortissima carica, la sua vitalità e un sorriso travolgente.
Intanto sul luogo della tragedia, all’altezza di Vedole di Colorno, sulla variante dell’Asolana ribattezzata tangenziale della morte per l’elevato numero di incidenti che si sono registrati soprattutto nel corso degli ultimi mesi, si è cercato di correre ai ripari come si poteva. Con quella che a molti è sembrata una soluzione all’italiana: un limite di 50 Km orari e l’avviso di “strada dissestata”. Inoltre, sin da subito, sono arrivati gli agenti della Polizia municipale armati di autovelox mobile per inchiodare i trasgressori. Ma di sicuro queste misure non basteranno. Il manto stradale della variante inaugurata dall’ex ministro Antonio Di Pietro dopo un ventennio di lavori fermi per varie vicissitudini, deve essere rifatto. Non solo, il tratto rettilineo – tra i pochi a consentirlo – invita spesso al sorpasso, che a volte si rivela però azzardato. E anche su questo aspetto sarebbe necessario intervenire. Non tanto con controlli e multe, ma con interventi strutturali in grado di scongiurare nuove tragedie.