Il Consiglio comunale di Parma si svolge in “modo illeberale e non democratico“. A denunciarlo quando ormai l’organo sta per andare in scadenza e la campagna elettorale è in corso ormai da mesi, è il consigliere Roberto Ghiretti, che con la sua Parma Unita – o con ciò che ne rimane – ha deciso di sostenere fin dalle primarie il candidato del centrosinistra Paolo Scarpa.
Ghiretti rivela che dalla questione ha già informato, il 15 febbraio scorso, il prefetto Giuseppe Forlani e il procuratore della Repubblica, Salvatore Rustico.
“Mi sono determinato a condividere con la cittadinanza il mio sdegno poiché ad oggi tutto è rimasto immutato – sottolinea Ghiretti -. E’ mio dovere, oltre che mia prerogativa costituzionale, porre domande e pretendere risposte, e però gli attuali amministratori si prendono la libertà di non rendere conto, soprattutto sui temi più imbarazzanti e scottanti. Ho notato che anche il collega Mauro Nuzzo ha lamentato la stessa mancanza di osservanza delle regole, la cui violazione quindi ritengo si possa considerare parte di un disegno generale“.
Ma cosa è accaduto in Consiglio comunale, tanto da rendersi necessario scomodare le più alte cariche istituzionali cittadine?
“Nelle mie vesti di Consigliere – spiega Roberto Ghiretti – ho chiesto conto dei costi della cena al Ponte Nord, senza ottenere da ottobre alcuna risposta. Stessa sorte hanno subito le mie domande su galleria Polidoro, che precedono noti fatti di cronaca, e che la cui risposta magari sarebbe servita per anticipare gli accadimenti ed evitarli. Della querela ventilata dal signor Sindaco in risposta alle mie domande sulle nuove assunzioni nell’Ufficio Stampa non si è avuto più notizia, anche a fronte della mia sollecitazione a farla. L’interrogazione scritta sulla regolarità dell’assegnazione degli spazi per il beach volley a Moletolo non ha previsto alcuna chiarezza, e anche in questo caso ho in più occasioni invitato l’assessore Giovanni Marani a fare il proprio dovere. Che democrazia è quella in cui chi non ha preso i voti dei cittadini si permette di non dare risposte a chi quei voti li ha presi? Quale messaggio lasciamo ai nostri figli rispetto ai concetti di legalità e di obbedienza delle regole civili?. Spero chi legge – conclude il consigliere di opposizione – condivida con me indignazione e sconcerto, e che assieme a me decida di dire basta. La democrazia è il patto fondamentale dei cittadini, essa prevede una discussione e dei meccanismi di verifica e controllo: chi non rispetta le regole o si ritiene al di sopra di esse non dovrebbe ricoprire ruoli nei suoi organismi istituzionali“.
Nella sua lettera al prefetto Forlani e al procuratore Rustico, Ghiretti aveva denunciato “la continua violazione delle normative previste dallo Statuto Comunale da parte del Sindaco Pizzarotti e della Sua Giunta. Lo Statuto Comunale prevede risposta per le questioni poste in forma scritta entro 30 giorni dalla presentazione. Tali termini negli anni sono stati sistematicamente violati dal Sindaco e ad oggi ad esempio vi sono interpellanze a risposta scritta giacenti fin dal mese di ottobre (es. Cena al Ponte Nord). Questa pratica, come anzidetto, è stata perpetuata negli ultimi anni e ad oggi sono giacenti ben otto interpellanze a risposta scritta di cui sono scaduti i termini. Sottolineo quindi da un lato la mancanza di senso istituzionale e di rispetto del Consiglio, ma soprattutto la grave violazione del regolamento posta in essere con continuità”.
Il dato curioso è che la lettera e l’attacco pubblico all’amministrazione Pizzarotti arrivino dopo che i “termini negli anni sono stati sistematicamente violati”, proprio a ridosso della tornata elettorale. Ma ancor più curioso è che si chieda, a scadenza di mandato, quando probabilmente non ci sarà più tempo per interrogazioni o risposte in merito, “di voler intervenire con i poteri di legge e di impedire questo costante scempio istituzionale e di ravvisare, in caso, estremi di violazioni di leggi statali in merito”.
IL COMUNE: SOLO 27 INTERROGAZIONI IN SOSPESO SU OLTRE 500
“In tema di tempi ed efficacia dell’attività svolta in consiglio comunale, con particolare riferimento alle risposte alle interrogazioni presentate, si rende noto che, contrariamente a quanto sostenuto dal consigliere Ghiretti, la risposta è stata fornita per oltre il 90% delle interrogazioni presentate durante il mandato 2012 – 2016“.
Lo dice una nota diffusa in serata dal Comune di Parma. “Su oltre 500 interrogazioni presentate dai consiglieri comunali in questo mandato elettorale, infatti, è stata fornita una risposta alla quasi totalità se si pensa che quelle inevase sono solo 27, il numero comprende anche quelle a cui sarà fornita riposta nel consiglio comunale previsto per martedì 14 marzo – precisano ancora dal Comune -. Nell’ottobre 2011, per avere un termine di paragone, le interrogazioni a cui non era ancora stata fornita risposta erano ben 96 ed alcune giacevano da oltre due anni“.