Il commercialista parmigiano Marco Pasquali, 57 anni, ha patteggiato una condanna a 3 anni e 4 mesi di reclusione per associazione per delinquenre finalizzata a reati in materia fiscale. Il professionista con studio in viale Tanara era stato coinvolto nell’operazione “Barqueiro” (leggi) con la quale gli uomini della sezione di polizia tributaria della Guardia di Finanza hanno smantellato una vasta organizzazione specializzata, secondo l’accusa, nel far sparire i beni di aziende fatte fallire in Portogallo – nello Studio F di Lisbona, del professionista parmigiano – per impedire che finissero ai creditori. Inoltre si creavano falsi crediti d’imposta per aggirare il pagamento delle tasse. Il procedimento si è chiuso con una lunga serie di patteggiamenti, che hanno visto condanne da un minimo di un anno e 2 mesi a un massimo di 2 anni di reclusione. Tra questi anche Paolo Guidetti, responsabile finanziario di una delle aziende del gruppo Giacomelli, che ha patteggiato un anno e otto mesi di reclusione.
La vicenda che ha portato nei guai il commercialista di Parma è proprio il fallimento del gruppo Giacomelli. Pasquali, secondo l’accusa, a Lisbona ma anche in altri paesi europei portava i soldi di aziende in odore di fallimento per sottrarli ai creditori, poi li faceva tornare in contanti in Italia attraverso un complesso meccanismo di operazioni bancarie anche estero su estero per impedire la tracciabilità della provenienza.
L’operazione della Finanza era scattata nel maggio scorso, quando il commercialista Pasquali ed altre cinque persone erano state arrestate con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, riciclaggio internazionale ed altri reati di carattere tributario e finanziario. Sequestrati anche beni per 11 milioni di euro.