Venerdì 10, sabato 11 e domenica 12 marzo, alla Rocca Sanvitale di Fontanellato i visitatori potranno ammirare il grande drappo in damasco rosso lungo 5 metri e alto 4 che rappresenta la Vergine di Fontanellato con in un mano un fiore speciale, la rosa, simbolo del Rosario, e attorno gli angeli nell’atto dell’incoronazione, con San Carlo Borromeo ai suoi piedi in adorazione. Il prezioso Stendardo della Beata Vergine di Fontanellato – datato tra il 1654 ed il 1656 – è stato ritrovato e recuperato grazie all’Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia Romagna.
Il nuovo allestimento è stato invece promosso e finanziato dal Comune di Fontanellato con il contributo di Fondazione Cariparma, con la partecipazione di Associazione culturale Jacopo Sanvitale – Fontanellato, Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Parma e Piacenza. La sua forma e gli anni della sua esecuzione – tra il 1654 e il 1656 – hanno fatto pensare anche ad un suo utilizzo come bandiera di nave – una Galera – capitanata da un Sanvitale, come attestano alcuni documenti, che ha solcato il Mar Mediterraneo durante la guerra di Candia (isola di Creta) quando i turchi, tra il 1645 e il 1669, tentarono di conquistare l’isola. Stefano Sanvitale (1649 – 1709) è il membro della famiglia Sanvitale al quale lo stendardo è legato a doppio filo non solo come committente. Fu infatti cavaliere dell’Ordine di Malta dal 1649 e, nel 1654, capitano della Galera San Nicola con la quale catturò una galera turca nello Stretto dei Dardanelli nel 1656.