Paolo Scarpa, 59 anni, è il candidato sindaco del Pd e del centrosinistra. Dopo un iniziale testa a testa, negli ultimi seggi l’ingegnere con circa il 55,13% (3.471 preferenze) ha staccato Dario Costi fermo al 33,03% (2.078). Terzo classificato Gentian Alimadhi con il 11,81% (743).
A Costi non è quindi bastato il sostegno dei parlamentari (tranne Giuseppe Romanini schierato con Scarpa) e dei vertici provinciali del partito. A sostenere Scarpa, invece, oltre al capogruppo Pd in Comune, Nicola Dall’Olio, e al consigliere Roberto Ghiretti di Parma Unita, c’era anche il segretario cittadino del Pd, Lorenzo Lavagetto.
“Una vittoria inaspettata – il primo commento di Scarpa – eravamo gli outsider ma abbiamo interpretato la voglia di riscatto della città”. Il candidato tende la mano a Costi e Alimadhi per costruire insieme l’alternativa alla gestione Pizzarotti.
Ma rispetto alle primarie 2012, vinte allora da Vincenzo Bernazzoli, il Pd ha perso oltre duemila votanti. Si sono infatti recati nei 16 seggi allestiti sul territorio comunale in 6.314, contro gli 8.336 di cinque anni fa.
“Ragazzi, è stata una bellissima esperienza che mi ha dato molto – commenta dal suo profilo Facebook Dario Costi -. Ho trovato molti amici e tantissima passione. Purtroppo non è andata. Torno dai miei figli”. Insomma, le parole di Costi – l’unico dei tre candidati con la tessera Pd in tasca – sembrano quelle di chi vuole uscire di scena.
IL SEGRETARIO REGIONALE PAOLO CALVANO: “ORA SI LAVORI INSIEME”
“È stata una bellissima domenica di partecipazione con migliaia di donne e uomini che sono venuti ai seggi per esprimere in maniera democratica e trasparente la propria preferenza – commenta Paolo Calvano, segretario regionale del Pd, tra i più freddi verso lo strumento primarie nel dibattito della scorsa estate -. Noi queste cose le facciamo e ne andiamo orgogliosi. In queste ore sto sentendo tutti i candidati e voglio complimentarmi con loro e in modo particolare con Paolo Scarpa per la sua vittoria. Credo che adesso ci si debba impegnare affinchè si lavori insieme, chi ha vinto con chi è arrivato secondo e terzo e viceversa. Ieri i cittadini di Parma hanno scelto il candidato, ora quello che serve è l’unità. Del PD, innanzitutto – condizione necessaria ma non sufficiente – e poi occorre la capacità di aprirsi alla società e di coinvolgere tutte le energie che a Parma vogliono costruire insieme a noi un progetto alternativo alla giunta attuale“.