4-31 Marzo – “Left Behind”, a Rossoamapola l’ineguaglianza negli scatti di Camaioni

4-31 Marzo – “Left Behind”, a Rossoamapola l’ineguaglianza negli scatti di Camaioni

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Alessandro Camaioni, fotografo italiano residente a Londra, ha lavorato con Rossoamapola per mostrare per la prima volta in Italia gli scatti della collezione “Left Behind”, in mostra a Parma dal 4 al 31 marzo, con inaugurazione sabato alle 18 nella galleria di borgo del Correggio. L’opera di Alessandro si distingue per una sorprendente capacità di catturare con sottile ironia i paradossi e le ineguaglianze della società moderna.

“Left Behind” fornisce una riflessione su come tutto ciò che differisce dagli standard che la società occidentale ha proposto e sedimentato dentro di noi appaia ai nostri occhi come un elemento di disturbo. È proprio attraverso l’osservazione curiosa di quegli elementi che Alessandro ci rivela la loro malinconica bellezza ed amara ironia. I suoi scatti immortalano quello che molti si rifiutano di vedere: la solenne perfezione di una fabbrica abbandonata, un tempo emblema del miracolo economico italiano degli anni ’60 e oggi ridotta ad un fragile ammasso di ferraglia per anime solitarie; l’immagine di un barbone addormentato nelle frenetiche vie di Londra; la spettrale quanto apocalittica architettura di un vecchio ospedale psichiatrico ormai dismesso, sono solo alcuni esempi del percorso esposto da Rossoamapola.

“Left Behind” rappresenta un viaggio introspettivo alla ricerca del significato più profondo dei concetti di abbandono e alienazione, attraverso frammenti di esperienze, persone e luoghi che si preferisce dimenticare, tratte dai più disparati angoli del mondo.

Il mio obiettivo si posa su ciò che gli altri preferiscono non guardare, al fine di raccontare le storie di ciò che è stato usato, abbandonato per poi essere ineluttabilmente dimenticato – dice Alessandro Camaioni -. Le mie foto raccontano storie che in pochi vogliono sentire, ma che rappresentano paradossalmente la vita di ognuno di noi. Complici, ci abbandoniamo a seguire il flusso del sistema sociale (occidentale) in cui siamo cresciuti, lasciando che tutto ciò che non si adatta alla frenesia moderna venga lasciato alle nostre spalle, come se non fosse mai esistito”.

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