Accordo Caritas – Ausl, nasce punto d’ascolto sanitario per migranti e disagiati

Accordo Caritas – Ausl, nasce punto d’ascolto sanitario per migranti e disagiati

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da sx Maffei Celendo Capra Rolli Ciotti Scaffardi Saccenti Ciusa Fanti Vinci

Un punto d’ascolto sanitario per i bisogni di migranti e persone in stato di disagio. Un nuovo servizio offerto dalla Caritas diocesana di Parma, in collaborazione con l’Ausl. Le due organizzazioni hanno siglato un protocollo di intesa per migliorare il punto d’ascolto che Caritas aveva aperto l’estate scorsa in vicolo del Vescovado. I professionisti sanitari volontari di Caritas diocesana effettueranno una prima valutazione dello stato di salute della persona accolta, per garantire educazione sanitaria e prevenzione, organizzata anche per piccoli gruppi non solo individuale, e per proporre, quando necessari, percorsi diagnostico terapeutici presso i servizi dell’Ausl, in particolare il servizio di medicina delle migrazioni. Che nel 2016 ha registrato 1.782 persone (1.187 nuovi accessi), l’82% maschi. Gli utenti sono in gran parte giovani-adulti.

Questo servizio, infatti, già funziona da filtro e da primo accesso alla rete assistenziale, garantendo attività sanitaria di base, screening delle principali patologie infettive e cronico-degenerative, assistenza infermieristica e psicologica per i rifugiati, orientamento ad altri servizi sanitari, secondo la normativa che regola l’accesso dei cittadini al Servizio Sanitario Regionale.

Il punto di ascolto sanitario è aperto il martedì dalle 9.30 alle 12 e il venerdì dalle 15 alle 18. I professionisti ricevono anche su appuntamento, previo accordo telefonico al numero 0521 234765 dal  lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18, il sabato dalle 8.30 alle 12. I professionisti che hanno aderito al progetto sono 19. Sono medici specialisti in cardiologia, pneumologia, pediatria, medicina di base, ematologia, chirurgia, radiologia, infettivologia e oncologia. A questi si aggiunge un’ostetrica. In questa prima fase di avvio, da giugno ad oggi, è stato fatto un monitoraggio sanitario delle persone già seguite da Caritas nelle proprie strutture; al punto di ascolto si sono rivolte circa 20 persone.

Oggi, con la firma del protocollo di intesa con l’Azienda Usl, l’attività del punto di ascolto sanitario prende piena forma – ha sottolineato Maria Cecilia Scaffardi, direttrice della Caritas diocesana -. Non si tratta di un servizio che sostituisce quanto già è presente sul territorio, bensì si affianca ai servizi già attivi. Tra gli obiettivi di Caritas c’è anche l’accoglienza delle persone nella loro globalità, anche quando c’è un problema sanitario, intrecciato ad un disagio sociale. Siamo quindi accanto ai servizi già esistenti, per favorire e migliorare l’accesso alle cure. Fondamentale in tal senso la collaborazione, in particolare, con i professionisti dello Spazio Salute Immigrati dell’AUSL. Un grazie ai professionisti volontari, che mettono a disposizione il loro tempo e la loro competenza”.

La firma di oggi – ha invece aggiunto Elena Saccenti, direttore generale dell’Ausl – sancisce una collaborazione già in essere, ancor prima dell’apertura del punto di ascolto sanitario. Con Caritas condividiamo un obiettivo: farci carico dei bisogni di salute delle persone, nel loro contesto di vita, con le loro difficoltà. La collaborazione sancita dal protocollo di intesa consente di accompagnare queste persone nei percorsi di assistenza e cura, nonché di educazione sanitaria e prevenzione. Mi associo alla direttrice di Caritas, nel ringraziare i medici volontari”.

All’incontro hanno preso parte anche i cardiologi Maria Lodovica Maffei e Angelo Rolli, lo pneumologo Roberto Capra, l’anestesista Brunetta Fanti, Alessio Alfieri di medicina generale, e il vicepresidente di Fondazione Caritas Giovanni Vinci.

 

 

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