Il Dipartimento di Chimica dell’Università di Parma è il secondo in Italia su 86 Università. Si è confermato nell’élite dei Dipartimenti di Chimica italiani nella classifica Anvur dei Dipartimenti universitari “medi” per la qualità della ricerca nelle Scienze Chimiche. È quanto emerge dall’analisi condotta dall’Agenzia Nazionale per la Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca sui “prodotti” scientifici relativi agli anni 2011-2014 di 86 università esaminate dal Ministero dell’Istruzione.
Nella valutazione delle strutture dell’area scientifica “Scienze Chimiche”, il Dipartimento di Chimica dell’Università di Parma (dal 1° gennaio 2017 confluito nel Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale) si posiziona tra le “top 3” per rilevanza, originalità e innovatività dei prodotti di ricerca presentati. Gli ottimi risultati derivano dalla elevata percentuale di prodotti qualificati come eccellenti su quelli attesi e dalla partecipazione di tutti i docenti all’esercizio della valutazione.
Il Dipartimento di Chimica aveva già conseguito l’eccellenza nell’ambito della VQR (Valutazione Qualità della Ricerca) 2004-2010, posizionandosi al primo posto delle grandi strutture a livello nazionale. Al fine di mantenere questa eccellenza in termini di qualità e impatto della produzione scientifica dei docenti, l’allora direttore Maria Careri ritenne strategico attuare una politica per l’assicurazione qualità della ricerca del Dipartimento, promuovendo la costituzione di una struttura organizzativa costituita da una Commissione per la valutazione della ricerca, un Responsabile dei processi di assicurazione qualità, un Delegato alla ricerca e un Delegato alla ricerca internazionale. Ulteriore elemento strategico è stato l’aver dedicato una unità di Personale tecnico amministrativo al supporto gestionale nei processi di valutazione della ricerca.
“Attraverso il monitoraggio e il controllo dell’attuazione del programma per l’assicurazione della qualità del Dipartimento – spiega la professoressa Maria Careri – è stato possibile individuare con tempestività fattori di criticità, raggiungendo così gli obiettivi di qualità fissati dal Dipartimento. Queste “good practices” hanno consentito al Dipartimento di Chimica del nostro Ateneo di confermare il proprio status di struttura eccellente a livello nazionale”.