Al 31 dicembre 2016 sono 76.038 gli iscritti alla Cgil di Parma, in crescita dell’1,38% rispetto al 2015. Aumentino sostanzialmente tutte le categorie dei lavoratori attivi (la Filcams mantiene il primo posto ma crescono anche i comparti industriali e manifatturieri), e anche i pensionati, che dopo la legge Fornero avevano subito un periodo di cali. Confermano il trend positivo anche le due categorie del pubblico impiego, mentre l’aumento più significativo in termini percentuali è quello registrato dal +64,27% del NIdiL, la categoria delle nuove identità di lavoro, che in un mercato sempre più precario chiedono tutele e assistenza.
“Questi dati – commenta Massimo Bussandri, segretario generale Cgil Parma – ci confermano come punto di riferimento imprescindibile per la grande maggioranza di lavoratori, pensionati, disoccupati, e per tutti coloro che vivono le difficoltà economiche e sociali di questi anni. Ci dicono anche che sia la confederazione che le categorie e i servizi della Cgil di Parma svolgono un lavoro egregio, pure in tempi sempre più orientati, politicamente e non solo, alla disintermediazione e alla svalutazione dei sindacati“.
“Cospicuo è stato poi l’impegno della confederazione a supporto delle categorie nella definizione di un nuovo modello di sviluppo territoriale – aggiunge Bussandri – secondo tre direttrici: prima, il lavoro di qualità e i diritti nel lavoro; seconda, la legalità nel lavoro, a partire dagli appalti; terza, la difesa e progettazione di un welfare inclusivo e universale“.
Per quanto riguarda l’aspetto dei servizi, il Patronato Inca ha aperto nel 2016 circa 2800 pratiche di pensione, 6800 pratiche di sostegno al reddito, come Naspi o mobilità, per non parlare delle domande di accesso alla salvaguardia degli esodati; ha poi gestito oltre 2600 domande di maternità, 3000 pratche di tutela dell’handicap, più di 1300 domade di infortunio sul lavoro e ancora oltre 1300 pratiche rivolte ai migranti (permessi di soggiorno, rinnovi e ricongiunzioni). A ciò si aggiunge il fondamentale apporto dell’Ufficio Vertenze, che solo nel 2016 ha preso in carico ben 524 nuovi lavoratori in procedura concorsuale; del Caf Sercoop, dell’ufficio Danno biologico e del servizio Mai Soli.
Sul fronte della rappresentatività, al 13 febbraio 2017 la Cgil si aggiudica il 71,5% dei voti espressi nelle elezioni delle rappresentanze sindacali, con una punta dell’80% nei comparti metalmeccanici. “A tale proposito – segnala ancora Bussandri – non posso dimenticare di ringraziare per il loro fondamentale contributo i tantissimi delegati e delegate che quotidianamente mettono la faccia s che sono il cuore pulsante della nostra organizzazione. Tutto questo – conclude il segretario generale – ci dà carburante e una grande motivazione per la grande campagna referendaria #Con2sì, che la CGIL ha voluto promuovere e che sostiene con tutte le risorse in campo. Per cambiare il lavoro. Per ricucire i diritti che ci hanno strappato, a partire da voucher e appalti“.